cronache da un altro mondo

Nella vita tutto, tranne la coltura delle orchidee, deve avere uno scopo…dice Nero Wolfe.

Anche se a pensarci bene invece, la maggior parte delle cose che faccio e che mi appassionano non ha un vero e proprio scopo, se non quello di regalarmi un po’ di bellezza con cui riempirmi gli occhi.

Ora, ditemi voi se questo non è il fiore più straordinario che abbiate mai visto… non ancora del tutto disteso nei petali ma perfetto nella sua temporanea solitudine.

Io ovviamente sono gasatissima perchè la povera Giulietta ( così si chiama ) faceva parte di un programma di recupero piuttosto azzardato che ha coinvolto alcune delle mie orchidee più restie alla fioritura.

Poichè ero stufa di vedere sempre e solo foglie ho deciso di tentare la conversione ad idrocoltura e dopo un anno preciso posso dire di essere davvero contenta del risultato.

(Megalomane come sono, già mi vedo a coltivar le specie più rare e ricercate arrivate dentro misteriose bottigliette direttamente dalla Thailandia 😉 )

Ma restando coi piedi per terra mi sbilancio nel consigliarvi questo tipo di conversione, perlomeno se avete delle piantine messe male o dormienti.

E’ semplicissimo, basta procurarsi un barattolo di vetro, qualche pezzetto di carbonella ( lavato sotto acqua corrente ), acqua demineralizzata e via… eliminate il substrato, lavate bene le radici e mettete in acqua a sfioro ( il colletto della pianta non deve essere immerso ).
La carbonella va aggiunta all’acqua e ritarda la formazione delle alghette verdi, l’acqua va rabboccata e ogni tanto cambiata completamente, io quando la cambio metto con il contagocce un pochino di concime specifico, tutto qua.

Ovviamente molta luce ma mai diretta, no correnti d’aria e tutte le altre accortezze che vanno riservate alle orchidee… pazienza compresa.

E cosa c’è di più inutile e superfluo del ricamo ?

Si lo so che già ve l’ho mostrato mille volte ma questo mese il mio quadro è sulla copertina del gruppo italiano della Heaven and Earth Designs e quindi, non avendolo ancora fatto incorniciare, ho dovuto improvvisare questo sfondo nero col photoshop che mi piace molto, ragion per cui lo posto e lo riposto un po’ dappertutto sui miei social, sempre per quella questione della megalomania di cui parlavo sopra.

Il nuovo quadro, che è uno schema fuori commercio dell’artista giapponese Shu Mizoguchi, sembra procedere speditamente, non so se  per l’entusiasmo iniziale o per il superamento dei molti errori che hanno caratterizzato la mia prima esperienza.

Ora oltre ad usare un solo filo, cosa che rende il lavoro moooolto più scorrevole, ho imparato ad utilizzare entrambe le mani e a memorizzare piccole parti dello schema, così da non dover continuamente spostare gli occhi sul foglio.

Certo, anche le energie magiche con cui il gatto Birra imbeve i miei fili, fanno la loro parte !

Vediamo quanti anni ci metto !

Le cose di lana invece non sono mai superflue, soprattutto per una che sente sempre freddo.

Questo giro mi sono lanciata nella missione impossibile dello steek, ovvero una maglia lavorata in tondo che poi viene tagliata nel mezzo per essere trasformata in cardigan…oppure, nel caso lo steek vada male, credo si possa buttare nell’umido.

A spasso devo dire che siamo andati poco in queste ultime settimane.

Pioggia, freddo, compiti in classe…tutto rema contro di noi!

Abbiamo fatto un giro qualche giorno fa per assistere a questo evento chiamato “Rossini al cubo” dove un ragazzo parecchio geniale ha realizzato un ritratto di Rossini utilizzando cubi di Rubik.

Un’invenzione davvero originale, che ora fa bella mostra di sè a Casa Rossini, ma devo ammettere piuttosto noiosa da guardare nella sua realizzazione, tanto che quando abbiamo optato per andarci a riscaldare con una bella cioccolata ci siamo ritrovati di fronte ad una serie di bar letteralmente stracolmi.

E subito, io e il Capo, che siamo nati vecchi, siam partiti con una approfondita analisi del fenomeno gioventù in sala da tè: una cosa totalmente sconosciuta ai nostri tempi ma che ora sembra di gran moda, quantomeno qui a Pesaro.

Orde di giovani, compresa nostra figlia, che stazionano per ore, di pomeriggio, dentro le caffetterie ( che infatti aumentano di numero in modo esponenziale ) mentre noi si stava sempre in giro o in piazza, anche in inverno col freddo, perchè i bar erano soprattutto posti per anziani e le birrerie erano aperte solo di sera.

Ma quanto son fortunati questi ragazzini sempre al caldo!
O forse no 😉

E a proposito di anzianitudine ecco subito una bella foto di compleanno per il nostro Capo supremo, che a conferma della sua raggiunta maturità ha avuto in regalo uno splendido seghetto alternativo che però userà soprattutto per i lavori inerenti al progetto 2019 che gli commissionerò io a breve e che saranno inevitabilmente al centro di qualche post primaverile.

Nel frattempo c’è stato anche chi si è fatto un viaggetto a Roma e ancora non ha rimesso a posto la valigia che è diventata una cuccetta molto ambita tra i felini di casa.

Quanto mi sarebbe piaciuto esser dentro la valigia e farmi un viaggetto pure io !

Sarà per un’altra volta…tanto questa settimana c’è il Festival di SanRemo e si sta fuori dal mondo.

Temo riemergeremo quando finalmente la primavera darà qualche avvisaglia.

Buona settimana

 

Biofilia ? *

Io sono una che pensa molto.

Ma un molto che sfiora il patologico.

E anche se si tratta quasi sempre di pensieri positivi e riflessioni od osservazioni, confesso che a volte mi sento prigioniera di tutto questo pensare e vorrei solo che la mia mente si quietasse e se ne stesse in silenzio.

Ovviamente ho provato un po’ tutti quei trucchetti che consigliano gli psicologi per stoppare i pensieri ( respirazione, meditazione, manualità, piedi nudi sull’erba e via eccetera ) ma non ho mai avuto risultati eclatanti.

Poi ho scoperto il bosco.

Non so le volte che mi son chiesta perchè mi piacesse tanto andar per boschi, che è una cosa che va contro tutto il mio stile di vita.

Ho sempre evitato la natura nel suo lato selvatico, preferendo di gran lunga i parchi o i giardini botanici.

Ma il mio era effettivamente solo un pregiudizio ( uno dei tanti che mi porto in groppa !) perchè a parte le castagnate da bambina, prima di conoscere il Capo mi son tenuta ampiamente alla larga da questo genere di percorsi.

E sbagliavo !

Il bosco svuota la mente.

Si è così impegnati a guardare dove si mettono i piedi per scampare la morte o a ravanare con gli occhi alla ricerca di funghi fotogenici che resta ben poco spazio per altre cose.

Ma credo ci sia qualcosa di più; che riguarda gli odori, il modo che ha la luce di filtrare tra le chiome, l’attenzione che è richiesta per muoversi e godere di un ambiente così insolito.

Personalmente sono lontanissima dagli estremismi dei concetti di Biofilia e tutte quelle menate sul curarsi con il potere degli alberi ma non posso negare che una passeggiata nel bosco mi porta notevoli benefici e se non fosse che adesso fa un freddo becco non vedrei l’ora di rimettere i piedi negli scarponcini !

E’ evidente però che poi, dopo una sana e spirituale camminata, tocca riempire la sacchetta interiore e cosa c’è di meglio dei biscotti Bretoni del Mercatino Francese ?!

Le mie foto non sono sicuramente all’altezza di quelle della Ally che è la vera esperta di mercatini ma ho fatto del mio meglio per catturare i colori e l’energia di questo mercato, dove i venditori parlano francese e sono decisamente pieni di vita e di allegria !

“E te credo” mi dice il Capo quando glielo faccio notare “con ‘sti prezzi e tutta questa gente che compra sarei allegro anche io !”

E in effetti devo ammettere che i prezzi di molti prodotti artigianali  ( mi tengo il beneficio del dubbio su questo termine ) erano stellari ( cipolle a sei euro al chilo io non ne avevo mai viste !), mentre tutto quel che costava meno sapeva un po’ di Cina.

La bancarella migliore era come sempre quella dei saponi e anche quella delle tovaglie non era male ma a dire il vero son tornata a casa praticamente a mani vuote 🙁

Ally mi perdoni ??

E ora siam pronti per affrontare l’inverno che si è affacciato prepotentemente sulle nostre mattine.

Ma soprattutto per goderci la sacralità di questa settimana che è quella del mio compleanno !!

Domenica compirò un numero imprecisato di anni e nonostante questo mi reputo felice !

Viva la vita !
Buona settimana a tutti !

* Biofilia ( cliccare )