Dammi odoroso all’alba un giardino di fiori bellissimi dove io possa camminare indisturbato. Walt Whitman

Azzardando parecchio, un paio di domeniche fa abbiamo dichiarato “iniziata” la primavera e siam partiti per una gitarella di riscaldamento verso la Romagna; per la precisione a Morciano di Romagna, dove ogni anno si svolge l’Antica Fiera di San Gregorio.

E’ risaputo che queste fiere così antiche col passar del tempo si rovinano e basta, ma noi abbiam proprio voluto testare la delusione e nonostante il programma fosse sospettosamente fitto di eventi pazzeschi, ci siam lasciati ingannare.

Non che la Fiera non sia bella, anzi, se piace il genere “giostre,  megamercato e bolgia umana” penso non si possa trovare di meglio…per noi che in fondo puntavamo solo a vedere due galline e qualche altro simpatico animaletto da cortile c’è stato veramente poco da fare.

Ma devo dire che Morciano è un paesino molto bello, con moltissimi locali degni di nota che però son risultati essere inattaccabili a causa della ressa.

Quello che mi porterò nel cuore della giornata è soprattutto l’immagine di questo Maggiolone sopra l’ingresso, a metà tra il tenero e l’inquietante, che mi ha dato un’idea per conservare la mia amata Matiz nei secoli dei secoli, anche se mi sembra una cosa un po’ troppo trash rispetto al mio stile 😉

Amareggiati e sconfitti abbiamo deciso di consumare altrove il nostro pasto e guidati dalla fortuna siamo finiti in un’osteria che merita di essere citata ( Osteria Il Melograno di Granarola ) perchè queste tagliatelle del diavolo che abbiamo mangiato sono, per chi ama il cibo piccante, a dir poco memorabili.

E pensare che quando la cameriera ci ha illustrato gli ingredienti e ha sottolineato che erano mooolto piccanti io e il Capo ci siam scambiati uno sguardo di complice intesa perchè di solito quando dicono così c’è giusto un po’ di peperoncino…invece pochi istanti dopo ordinavamo una seconda bottiglia d’acqua piangendo lacrime di sangue !

Tagliatelle buonissime ! Ho anche cercato la ricetta on line per cercare di riprodurle ma non ho trovato nulla.

Se qualcuno la conosce me la faccia avere !

La seconda gitarella l’abbiamo fatta al laghetto che abbiamo la fortuna di avere dietro casa.

Fino a qualche anno fa un posto così l’avrei voluto vedere solo in cartolina ma ora che ho fatto pace con la natura devo dire che mi piace molto la calma del lago.

Penso non ci sia niente di più domenicale del chiacchierare sulla riva guardando in pescatori e i gitanti godersi i primi caldi.

Ho anche approfittato delle forti braccia dei miei uomini per tirar su un bel carico di sassi piccoli e medi che mi servivano per il giardino.

E mentre noi stavamo immersi nella natura a donare il sangue alle prime zanzare, nostra figlia girava per centri commerciali a scegliere le sue prime scarpe col tacco alto da calzare ad una festa.

Fortuna che il suo vero io non si arrende e salta fuori costringendola a comprare anche una bella maglietta !


Poichè la primavera è ufficialmente arrivata ho deciso di svegliare le chioccioline che come ogni anno raccolgo tra la legna prima di metterla nel camino.

Se ne stanno tutto l’inverno su di una mensolina, in fila.
Non si capisce mai se son morte o se son vive. Ogni tanto qualcuna rompe la riga e si sposta un poco ma niente di più.

E’ bastato mettere un po’ di acqua in un piattino per vederle tornare nel mondo.

Io adoro le chiocciole, sono animali meravigliosi.

Il Capo invece mi prende in giro e dice che per farle davvero felici devo liberarle nell’orto, vicino all’insalata.

Intanto il giardino è sempre più in fiore !

La mia pupilla di quest’anno è la Dicentra che dopo anni di amore incondizionato mi ha finalmente regalato una fioritura copiosa e incantevole.

Anche la Calla, nonostante il suo perenne stentare, ha tirato fuori un fiore tutto smangiucchiato ma pur sempre bellissimo.

Altro grande amore è questo Acero Giapponese, acquistato lo scorso anno e riemerso dalla serra zeppo di strepitose foglie rosse.

( Mentre quando lo avevo messo via alla fine dell’estate era diventato tutto verde e sofferente a causa dell’estremo caldo)

E cosa dire di questa Pervinca che inevitabilmente mi ricorda le mutande di una canzone triste di Gaber ma che profuma di antico e immutabile.

E poi il ciliegio, l’acero americano, il pero cotogno, i gerani e i miei fantastici Tulipani Cappuccetto Rosso che mi han venduto come nani ma che non credevo così terribilmente nani 🙁

Anche la casa sta mettendo il suo vestito verde e non resta che aspettare la fioritura del glicine, il mio preferito in assoluto!

Buona Primavera !

Biofilia ? *

Io sono una che pensa molto.

Ma un molto che sfiora il patologico.

E anche se si tratta quasi sempre di pensieri positivi e riflessioni od osservazioni, confesso che a volte mi sento prigioniera di tutto questo pensare e vorrei solo che la mia mente si quietasse e se ne stesse in silenzio.

Ovviamente ho provato un po’ tutti quei trucchetti che consigliano gli psicologi per stoppare i pensieri ( respirazione, meditazione, manualità, piedi nudi sull’erba e via eccetera ) ma non ho mai avuto risultati eclatanti.

Poi ho scoperto il bosco.

Non so le volte che mi son chiesta perchè mi piacesse tanto andar per boschi, che è una cosa che va contro tutto il mio stile di vita.

Ho sempre evitato la natura nel suo lato selvatico, preferendo di gran lunga i parchi o i giardini botanici.

Ma il mio era effettivamente solo un pregiudizio ( uno dei tanti che mi porto in groppa !) perchè a parte le castagnate da bambina, prima di conoscere il Capo mi son tenuta ampiamente alla larga da questo genere di percorsi.

E sbagliavo !

Il bosco svuota la mente.

Si è così impegnati a guardare dove si mettono i piedi per scampare la morte o a ravanare con gli occhi alla ricerca di funghi fotogenici che resta ben poco spazio per altre cose.

Ma credo ci sia qualcosa di più; che riguarda gli odori, il modo che ha la luce di filtrare tra le chiome, l’attenzione che è richiesta per muoversi e godere di un ambiente così insolito.

Personalmente sono lontanissima dagli estremismi dei concetti di Biofilia e tutte quelle menate sul curarsi con il potere degli alberi ma non posso negare che una passeggiata nel bosco mi porta notevoli benefici e se non fosse che adesso fa un freddo becco non vedrei l’ora di rimettere i piedi negli scarponcini !

E’ evidente però che poi, dopo una sana e spirituale camminata, tocca riempire la sacchetta interiore e cosa c’è di meglio dei biscotti Bretoni del Mercatino Francese ?!

Le mie foto non sono sicuramente all’altezza di quelle della Ally che è la vera esperta di mercatini ma ho fatto del mio meglio per catturare i colori e l’energia di questo mercato, dove i venditori parlano francese e sono decisamente pieni di vita e di allegria !

“E te credo” mi dice il Capo quando glielo faccio notare “con ‘sti prezzi e tutta questa gente che compra sarei allegro anche io !”

E in effetti devo ammettere che i prezzi di molti prodotti artigianali  ( mi tengo il beneficio del dubbio su questo termine ) erano stellari ( cipolle a sei euro al chilo io non ne avevo mai viste !), mentre tutto quel che costava meno sapeva un po’ di Cina.

La bancarella migliore era come sempre quella dei saponi e anche quella delle tovaglie non era male ma a dire il vero son tornata a casa praticamente a mani vuote 🙁

Ally mi perdoni ??

E ora siam pronti per affrontare l’inverno che si è affacciato prepotentemente sulle nostre mattine.

Ma soprattutto per goderci la sacralità di questa settimana che è quella del mio compleanno !!

Domenica compirò un numero imprecisato di anni e nonostante questo mi reputo felice !

Viva la vita !
Buona settimana a tutti !

* Biofilia ( cliccare )