al volo…

Non so se stiamo tornando ad un’effettiva normalità.

I posti belli sono ancora spopolati di turisti, l’odore dell’igienizzante è più forte di tutti gli altri e il desiderio di stare lontano da chiunque appartenga al genere umano è costante.

Però confesso che non mi dispiace godermi il centro cittadino mezzo vuoto e se non fosse che mi han tolto tutte le cose che mi piaceva fare ( ovvero il cinema, le sagre, le letture, eccetera)  questa nuova dimensione mi calzerebbe a pennello.

Di sicuro a casa nostra siamo tornati in clima di ordinaria follia, con un Capo che lavorando nel settore biciclette in tempo di sconti si ritrova a fare straordinari su straordinari perdendo abbondantemente il senso della realtà e una figlia, schiacciata dal peso dell’imminente maturità, che ad ogni parola captata  nell’aria associa un possibile argomento d’esame.

Fortuna che io e il secondogenito non ci lasciamo impressionare e continuiamo dritti per la nostra strada, fatta di calma e pace interiore.

Ho forzatamente accantonato i pensieri di morte e ho deliberatamente deciso di spostare la mia attenzione sulle mille cose che ogni giorno mi rallegrano.

La mia è un’indole di cuor contento e difficilmente riesco a deviare da questa naturale inclinazione per troppo tempo.

Vi lascio nuovamente un po’ troppo in fretta.

Il tempo per le parole e i pensieri è decisamente risicato in questi giorni ma sto scattando un sacco di foto per non dimenticarmi niente di quello che mi passa per la testa e per le mani.

Le vere vacanze sono vicine !
A prestissimo

cuor contento il ciel l’aiuta

Le vacanze natalizie sono lontane anni luce ormai.

La sveglia maledetta ha ripreso a suonare puntuale alle seiequaranta e ogni mattina il mondo mi accoglie con uno strato di ghiaccio ostinato mentre i miei figli, cisposi e ammutoliti, affrontano la loro giornata con l’entusiasmo di due condannati a morte.

Fortuna il Capo che ancora mi dice buongiorno e mi stampa un bacio destinato ad accompagnarmi ovunque, come un amuleto.

E’ tempo di patenti da prendere, maturità da preparare, indirizzi da scegliere.

E’ tempo di rendersi conto che molte delle cose che dovrei ricordare evaporano misteriosamente e dunque sarebbe bene prendere l’abitudine di segnarmele su un quadernino da tenere a portata di mano (uno dei miei tanti propositi duemilaeventi che finirà disatteso).

E’ buffo (e allo stesso tempo drammatico) come il mio cervello abbia deciso di trattenere centinaia di strofe di canzoni e dialoghi di film e interi passaggi di romanzi mentre si lascia sfuggire importantissime informazioni del quotidiano, come ad esempio i nomi e le caratteristiche dei molti sconosciuti amici di mia figlia  (cosa che la fa letteralmente infuriare) oppure ciò che mi era stato chiesto di inserire nella lista della spesa o ancora orari ed appuntamenti che mi vedono protagonista in qualità di tassista proletaria.

Mi sono accorta che passo un sacco di tempo a cercare le motivazioni (e le scuse) di queste mie mancanze e rimestando nella testa ho ritrovato il ricordo di una me stessa che rinfacciava le identiche cose a sua madre.

Inutile dire che questo ha immediatamente chiuso le porte del mio futuro al centro diurno per l’Alzheimer e ha invece aperto le pagine di tutta una serie di trattati sull’adolescenza che mi rassicurano riguardo la normalità della situazione e mi incoraggiano a tenere duro perchè non sono messa male come sembra.

E questo è lo spirito (e il motto) con cui affronto il nuovo anno: “non sono messa male come sembra” 🙂 ma ho anche un bel bagaglio di buoni propositi tipo “essere meno superficiale nelle mie analisi”, “non mettermi sempre e subito dalla parte del torto”, “dare a me e alle persone in generale almeno una possibilità di riscatto”.

Certo, il clima non mi aiuta 🙁

E nemmeno le verdure di stagione

Per non parlar del mio infido pane.

Per mia fortuna ho l’indole del cuorcontento e niente può togliermi il buonumore.

Cuor contento il ciel l’aiuta mi ripeteva sempre mia madre e anche se nel dirlo metteva un filo di disprezzo  (perchè per lei l’essere contenti era una sorta di peccato mortale) è una delle frasi che il mio cervello ha deciso di conservare e ripropormi con un’accezione più positiva proprio per sollevarmi da quella colpa che in fondo non ho mai avuto.

***

Bene, vi lascio con queste foto che non c’entrano niente ma giacevano nella mia macchina e meritavano un po’ di attenzione.
E’ il Natale di Rimini che per tutto il duemilaventi celebra il centenario della nascita di Fellini e ha dato vita a una delle più belle scenografie natalizie viste quest’anno.
Rimini è una cittadina meravigliosa che da ragazza ho sempre snobbato perchè la ricollegavo al divertimento sfrenato e alle orde di ragazzini che vi si recavano in vacanza.
Ora che son vecchia ci vado spesso e volentieri e ogni volta la trovo splendida e viva, soprattutto per quel che riguarda le iniziative culturali.
Se non ci siete mai stati questo è l’anno giusto per farci una capatina.