Sul filo di lana

All’alba dell’otto novembre possiamo ufficialmente dichiarare conclusi i lavori di riparazione post-grandinata.

Simpatici e disinibiti operai rumeni hanno rimesso in sesto il tetto di casa e il capanno della legna, lavorando praticamente semisvestiti e con i muscoli in bella mostra.

Io e il Capo invece ci siamo occupati della riparazione della serra, nascondendo vergognosi le nostre decadenze fisiche sotto maglie abbondanti che ci hanno garantito sudate copiose, sopportate solo perchè considerate dimagranti.

Ma l’importante è che la mia serretta sia miracolosamente tornata ad essere funzionale, giusto in tempo per l’avvicinarsi del ricovero invernale delle piante.

Anche se a dire il vero l’inverno non è mai sembrato così lontano come quest’anno !

Tutto questo splendere di sole mi mette addosso una gran voglia di primavera e non posso non invidiare la Foxs Lane che se ne sta in Australia e può già piantare i primi semini di fiori.

Devo confessare e ammettere con me stessa che miei esperimenti da floricultrice di quest’anno sono stati un colossale fallimento.

Fin quando si è trattato di germinazione in serra è filato tutto liscio ma non appena ho trasferito i germogli in piena terra è stata una strage.

Orde di lumache stupide e affamate hanno distrutto tutto nel giro di una notte.

Un tradimento perpetrato ai miei danni da creaturine che ho sempre rispettato e protetto.

Inutile dire che mi sono dovuta rapidamente rassegnare all’uso del lumachicida per salvare almeno le dalie e che per quanto la cosa mi riempia di sensi di colpa temo che quella del 2019 non sarà una primavera facile per le limacce di queste zone.

Le poche piante salvate dall’afa e dalle lumache le han fatte secche loro: i terribili quattro.

Una banda di cuccioli teppisti a cui perdoniamo tutto e che ogni giorno ci innamora irrimediabilmente.

L’impresa più difficile di tutte è stata il rientro a scuola, soprattutto per Attilio che ha iniziato il liceo artistico e ora passa le sue giornate a riempire tavole su tavole su tavole e certi pomeriggi non posso fare a meno di chiedermi se ne usciremo vivi.

A veder la grinta che ci mette e il buonumore con cui torna da scuola parrebbe di sì.

Sperem ben !

Io accompagno i suoi monologhi pomeridiani con un nuovo lavoro ai ferri ma confesso di essere un po’ svogliata, sia perchè faccio fatica a capire le spiegazioni di questo modello ( che a parer mio sono particolarmente carenti ), sia perchè facendo un po’ di cambio d’armadio mi sono resa conto di quanto sia monotono e monocromo il mio guardaroba invernale.

Ho nuovamente comprato una serie di gomitoli rossi e una nera.

Bon, praticamente come lo scorso anno, e per quanto cambino i modelli è inutile negare che sembro aver addosso sempre gli stessi tre maglioni.

Vorrei dare la colpa di tutto questo agli scandalosi prezzi della lana tinta a mano che tanto furoreggia su Ravelry ma temo non si tratti nemmeno di quello.

E’ proprio che IO sono monotona.

Mi vesto di scuro da quando ero ragazzina e per quanto mi sforzi ( c’è quel maglione verde nella mucchia che ho indossato giusto una volta ) difficilmente riesco a mettermi addosso dei colori senza sentirmi a disagio.

Purtroppo la monotonia dei colori nella lavorazione comincia ad annoiarmi.
Lo scorso inverno mi sono esaltata con il fairisle, sto giro ho messo in conto le trecce ma decisamente il lavoro a maglia va a rilento e questa cosa mi inquieta parecchio.

Molto meglio vanno le crocette, tanto che sono vicinissima a chiudere il mio primo HAED, iniziato un decennio fa, abbandonato e ripreso più volte ma finalmente quasi ultimato.

Cosa mi manca ?

Bè, di riempire tutti quei buchini che furbamente ho laciato qua e là per pura pigrizia e mancanza di metodo.

Se non fosse che ogni santa sera ci crollo sopra addormentata avrei già fatto ma di sto passo penso mi ci vorrà almeno un mese.

Giusto il tempo di dare al Capo la possibilità di lavorare con calma alla realizzazione del mio nuovo telaio, destinato ad accogliere questa piccola splendida Alice !

Buon fine settimana !
Noi lo passeremo a caccia di funghi e bei paesaggi.
Vediamo cosa porto a casa !
😉

 

Nella Smorfia il numero 45 è il vino.

Da quando il Capo ha compiuto i suoi primi fantastici cinquant’anni è innegabilmente diventato iperattivo.
Uscire, camminare, prender aria, muoversi, sono i suoi nuovi imperativi.
Questo cozza clamorosamente con la mia peccaminosa abitudine di dormire fino a tardi la Domenica ma incredibilmente il suo entusiasmo sta scardinando uno dei miei tratti più granitici e quasi sempre riusciamo a trovare un accordo sull’orario del risveglio. Mica che poi facciamo chissacchè, sia chiaro, ma da quando i pargoli sono abbastanza indipendenti da cavarsela senza di noi, stiamo riscoprendo la perduta condizione dei fidanzatini.
Passeggiate, gitarelle, chiacchiere, colazione, bacini…
e poi tutte quelle cose noiose, per cui i figli si son sempre lamentati ma che a noi piacciono un sacco !

Tipo la visita alla Domus di Colombarone ( di cui purtroppo non ho neppure una foto ) in occasione di un’iniziativa sull’archeologia che si è poi conclusa con una camminata a Gabicce mare, che in autunno è meravigliosa, soprattutto grazie a questo Novembre dal clima generosissimo.

E proprio grazie alle temperature miti, é possibile vedermi girare in città ( comunque imbacuccata !) anche ben oltre il tramonto.

Complici le svariate iniziative proposte dal Comune in occasione del Natale e del riconoscimento Unesco “Città della Musica”, ci siamo potuti godere delle belle serate a zonzo, in una città che in pochi anni si è completamente trasformata, mettendo da parte la noia e la monotonia che la caratterizzavano ed ha azzardato cambiamenti architettonici e di sostanza che si stanno rivelando vincenti sotto ogni punto di vista.

Da quando gli innumerevoli cantieri che ci opprimevano sono stati rimossi, non c’è giorno in cui io camminando per il centro, non resti incantata dalla bellezza e dall’atmosfera che si respirano ovunque. E cosa c’è di più bello della musica ovunque ?!

Non a caso mia figlia porta il nome di Santa Cecilia…anche se devo dire che non le ha portato poi tanto bene visto che ha tutte le qualità tranne quella dell’intonazione !

Non so dire quanto mi abbia entusiasmata ed emozionata ascoltare il baritono Nicola Alaimo cantare dal balcone di Casa Rossini ad una folla di persone entusiaste come me.

La lirica, quando si toglie di dosso quell’alone snob e scende in strada tra la gente acquista una potenza senza precedenti.

E poi niente.
Per la cerimonia dell’accensione delle luminarie penso abbiano addirittura esagerato.
Una cosa spettacolare e magica che regalerà un sacco di bei ricordi ai bambini che la vivono…e anche a quelli come me, che non son mai cresciuti veramente.

Avessi meno paura di rompermi le ossa oserei anche un viaggetto sui pattini da ghiaccio ma sono troppo responsabile per farlo 😉 !

Ma dentro casa invece cosa accade ?!

Eh, eh, eh…si festeggia !
Si fa baldoria per questa vecchietta che son diventata !

Camino acceso perchè ha rinfrescato, pasticcini e tanti bei regali.
Il Capo mi ha omaggiata di un bel mucchio di gomitoli che subito hanno preso forma nel mio primo maglione fair isle.
Il modello come al solito è della Kraemer e si chiama Humulus, che è il nome del luppolo di cui nel disegno sono rappresentate in modo stilizzato le infiorescenze.

Erano mesi che desideravo metter mano a questa tecnica ma la difficoltà mi mette sempre paura perchè detesto ritrovarmi a disfare i lavori.
Invece è andato tutto liscio e anzi, devo dire che è divertente e intrigante allo stesso tempo.

Sento che sto per dare il via ad una serie infinita di maglioni a più colori !

Il mio Herby invece matura strane patologie alle orecchie.

Non so se già l’avevo postato, ma qualche tempo fa ho dato vita a questo testone capelluto dallo sguardo triste e annoiato.

I ragazzi mi han presa in giro a sangue per quanto è venuto brutto ma io mi ci sono affezionata lo stesso.
Tra l’altro sono mesi ormai che ha messo su il pratino e non accenna ad esaurirsi (dev’essere che al posto della segatura ho messo del terriccio).

Ora mi fa questa sorpresa dei funghi dalle orecchie !

Io lo trovo adorabile !
Mette su questi funghetti che nel giro di qualche ora maturano, crescono e si disintegrano.

Un fenomeno !

Ma per questo primo vero post direi che mi fermo qui, che mica vi voglio annoiare  !

Spero che questo inverno sia meno ostile dei precedenti e mi regali tante belle foto da condividere.

A prestissimo