orto a modo mio

Inizio col ringraziare tutti per avermi segnalato il malfunzionamento dei commenti.

Con i vari aggiornamenti che ho fatto dovrebbe essere risolto ma permane il fastidio del codice captcha che a quanto ho capito è ineliminabile, quindi mi son dovuta rassegnare a tenerlo, sperando non crei troppi problemi.

Abbiamo trascorso qualche giorno delle vacanze Pasquali a casa del nonno e dello zio che ci ha gentilmente scarrozzato attraverso la Padania affinchè non ci annoiassimo.

Mi rattrista molto che queste foto siano di bassa qualità e a dirla tutta non le ho nemmeno scattate tutte io ma ne ho recuperata la maggior parte dai telefoni dei figli.

Uno smacco senza precedenti per quello che ho sempre definito un “fotoblog” ma ho capito che se non mi accontento finisco col non postare mai, quindi ho deciso di optare per il minore dei mali.

Portate pazienza, sento che torneranno i tempi migliori 😉


Milan l’è semper un gran Milan!

Mio figlio è impazzito per il dito di Cattelan che non aveva mai nemmeno sentito nominare e che lo ha lasciato letteralmente di stucco.

Mentre io e mia figlia, che siamo più prosaiche, abbiamo senza dubbio apprezzato l’incredibile bontà delle girelle alla cannella di Starbucks e l’immensa bolla di profumi che è la Lush di Piazza Duomo.

E la meraviglia del Duomo, dei palazzi storici, della Galleria…ma quanto è bella Milano ?!

Lo dico tutte le volte che ci torno ma questa volta mi è sembrato di cogliere qualcosa di diverso.

Non so, forse fa parte del mio processo di invecchiamento ma contrariamente a quanto ho sempre sentito e affermato ora penso di poter dire abbastanza a cuor leggero che non ci vivrei.

Rispetto ai tempi dell’università è passata una vita e io ho dimenticato le strade e le emozioni che mi davano. La metro mi mette ansia e le persone mi sembrano fatte di una sostanza completamente diversa dalla mia. Tutti più belli, più alla moda, più svegli.

Sono così abituata agli orizzonti di casa mia che faccio fatica a pensarmi altrove se non per vacanza e questo va contro tutto quello che ho sognato da giovane ma è indubbiamente ciò che mi rende serena.

Suppongo che in gioventù la città rappresentasse per me soprattutto una promessa di vita possibile ma ora che la mia vita è un’altra ha perso gran parte della sua attrattiva.

Questo però mi permette di apprezzarne la bellezza in modo così disinteressato e puro da restarne travolta.

E’ strano anche tornare a casa e non trovarci mia madre che ne era il motore e l’essenza.

Mio padre invece, anche quando gli stiamo tra i piedi, ha da dedicarci lo stesso tempo di una telefonata e questa è una cosa che non finisce mai di stupirmi e di addolorarmi ma sto piano piano imparando a non rimuginarci troppo.

Al mio ritorno ho trovato un glicine ormai sfiorito a causa dei ripetuti acquazzoni ma che si era già mostrato e fatto fotografare in tutta la sua profumata bellezza.

Le prime rose sbocciate.

Ma soprattutto il mio fantastico orticello che è il nostro progetto 2019.

Quattro belle cassette in gran parte già riempite con piante miste e semini che han fatto rapidamente capolino.

Lo so che abitando in campagna dovrei ambire ad un orto serio, di quelli che spezzan la schiena, ma io non sono una contadina e quindi ho pensato che questo fosse il modo migliore per avvicinarmi ad una passione che mi chiama e mi respinge allo stesso tempo.

Ovviamente verrete meticolosamente aggiornati su ogni germinazione e non sfuggirete alle foto di peperoni e melanzane.

Certo…viste le temperature glaciali di questi giorni la vedo un po’ lenta la missione, ma noi non ci scoraggiamo !

A prestissimo

 

post-apocalittico

Abito a Pesaro da diciassette anni.

Quando sono arrivata qui ero una ragazzotta intollerante e insofferente, con poco spirito di adattamento.

Avere dei marmocchi da crescere e sollazzare ha sicuramente influenzato il mio rapporto con la città,  che è stato soprattutto di sopportazione.

Ora che il tempo della cura si allontana a passi svelti, il mio sguardo cambia e si scopre sempre più innamorato.

Non avrei mai pensato che abitare in una città turistica, dove in questa stagione si fatica a camminare a causa della ressa, potesse piacermi tanto.

Non c’è panorama che non mi incanti.
Centro, mare, porto…ovunque microcosmi da osservare stando immobili e attenti.

Avere cose belle davanti agli occhi e voglia di imparare a guardarle credo siano l’unico appiglio per conservare il giusto grado di umanità necessario in questi tempi bui.

Con  il mare non ho proprio proprio fatto pace e continuo a sentirmi più vicina alla solitudine silenziosa del pescatore che alla allegra confusione dei bagnanti, ma tutto sommato credo di aver fatto grossi progressi.

Quest’anno l’amministrazione ci ha regalato un calendario così ricco di eventi che ci ha aperto gli occhi sulla nostra veneranda età e ci ha messi di fronte all’evidenza del non poter fare tardi tutte le sere se vogliamo conservarci la salute 😉

Quindi abbiamo scelto soprattutto cose sobrie…concertini, poesia, cinema all’aperto…

Il concerto di Bennato ovviamente è stato bistrattato dai nostri figli ma noi ci siamo voluti andare lo stesso, anche se poi oggettivamente ci siam resi conto che al di là delle cinque o sei canzoni più conosciute e orecchiabili, la produzione di Bennato non è proprio nelle nostre corde e lui non sprizza esattamente simpatia durante le esibizioni, ma poichè ho appena affermato di essere diventata tollerante non vi dirò della voglia che mi è presa di tirargli una scarpa quando ci ha dato degli ebeti e ha attaccato un pippone nazional populista !

Il mio loto è ( era ) la cosa più bella del mondo.
Queste foglie enormi mi rimandano letteralmente ad altre dimensioni e ogni volta che passo davanti alle vasche non posso fare a meno di posare lo sguardo e compiacermi di tanta bellezza.

Avevo una bella serie di boccioli che si sarebbero aperti in successione e il solo pensiero di un regalo così prezioso mi ha rallegrata per giorni.

Poi è venuta questa accidenti di apocalisse di grandine che ci ha distrutto tutto.
Auto, tetto, capanno, serra, giardino.
Un disastro.

E l’estate mi sembra già finita.