post-apocalittico

Abito a Pesaro da diciassette anni.

Quando sono arrivata qui ero una ragazzotta intollerante e insofferente, con poco spirito di adattamento.

Avere dei marmocchi da crescere e sollazzare ha sicuramente influenzato il mio rapporto con la città,  che è stato soprattutto di sopportazione.

Ora che il tempo della cura si allontana a passi svelti, il mio sguardo cambia e si scopre sempre più innamorato.

Non avrei mai pensato che abitare in una città turistica, dove in questa stagione si fatica a camminare a causa della ressa, potesse piacermi tanto.

Non c’è panorama che non mi incanti.
Centro, mare, porto…ovunque microcosmi da osservare stando immobili e attenti.

Avere cose belle davanti agli occhi e voglia di imparare a guardarle credo siano l’unico appiglio per conservare il giusto grado di umanità necessario in questi tempi bui.

Con  il mare non ho proprio proprio fatto pace e continuo a sentirmi più vicina alla solitudine silenziosa del pescatore che alla allegra confusione dei bagnanti, ma tutto sommato credo di aver fatto grossi progressi.

Quest’anno l’amministrazione ci ha regalato un calendario così ricco di eventi che ci ha aperto gli occhi sulla nostra veneranda età e ci ha messi di fronte all’evidenza del non poter fare tardi tutte le sere se vogliamo conservarci la salute 😉

Quindi abbiamo scelto soprattutto cose sobrie…concertini, poesia, cinema all’aperto…

Il concerto di Bennato ovviamente è stato bistrattato dai nostri figli ma noi ci siamo voluti andare lo stesso, anche se poi oggettivamente ci siam resi conto che al di là delle cinque o sei canzoni più conosciute e orecchiabili, la produzione di Bennato non è proprio nelle nostre corde e lui non sprizza esattamente simpatia durante le esibizioni, ma poichè ho appena affermato di essere diventata tollerante non vi dirò della voglia che mi è presa di tirargli una scarpa quando ci ha dato degli ebeti e ha attaccato un pippone nazional populista !

Il mio loto è ( era ) la cosa più bella del mondo.
Queste foglie enormi mi rimandano letteralmente ad altre dimensioni e ogni volta che passo davanti alle vasche non posso fare a meno di posare lo sguardo e compiacermi di tanta bellezza.

Avevo una bella serie di boccioli che si sarebbero aperti in successione e il solo pensiero di un regalo così prezioso mi ha rallegrata per giorni.

Poi è venuta questa accidenti di apocalisse di grandine che ci ha distrutto tutto.
Auto, tetto, capanno, serra, giardino.
Un disastro.

E l’estate mi sembra già finita.