Se qualcosa può andare storto, lo farà.

Sulla vita segreta dei miei molti gatti potrei scrivere un trattato.

Ognuno di loro ha un carattere ben definito, preferenze, manie e abitudini incrollabili.

Scopro i loro tratti giorno dopo giorno, anno dopo anno e a differenza delle persone, hanno il vantaggio di deludermi raramente; ciò fa si che io non mi stanchi mai di loro.

Questa gatta grigia, ad esempio si chiama Nala ed é silenziosissima. Nei suoi cinque anni di vita l’avrò sentita miagolare giusto un paio di volte, tanto che spesso finisce col passare inosservata, eppure è la mia ombra.
Basta che io esca in giardino a fare un giretto e lei subito si autoproclama guardia del mio corpo.
Mi segue a distanza di sicurezza e sorveglia ogni mio gesto senza interferire o disturbarmi in quello che faccio, poi però basta che io le faccia un cenno per vederla precipitarsi a prendere una ricompensa di coccole sonanti.

Anche il resto della banda si dà da fare e organizza torri di vedetta, posti blocco, ronde.

Che si tratti di macchine, di furgoni, o di umani…nulla sfugge al controllo della mia fitta rete di custodi felini e ogni elemento estraneo che si avvicina alla casa mette in moto una complessa catena di reazioni che sfociano in allerta e allarme.

Per quanto possa sembrare assurdo, devo ammettere che è una cosa che mi fa sentire protetta.

Il loro concentrarsi su di me ( indipendentemente dal fatto che io tenga o meno del cibo tra le mani ) mi lusinga e i noiosi percorsi che quotidianamente mettono in atto, a difesa di un territorio che è soprattutto il mio, mi affascinano.

Purtroppo però pare che questa protezione funzioni solo fuori casa.

Già perchè se l’anno era finto tra guasti idraulici e termici, devo dire che è cominciato ancora peggio.

Non so bene cosa altro si possa rompere dopo:

la macchina del Capo, l’aspirapolvere, un calorifero, la valvola dell’impianto termico, una serie di bicchieri, tazze e gingilli vari e persino l’internet.

Senza contare il preventivo stratosferico del dentista e una serie di magagne che ci costringono a fare esami medici poco piacevoli.

Non so. Io davvero fatico a ricordare un periodo peggiore di questo e ancora non vi ho detto della cacca !

Già. La cacca.

Perchè non so se vi ricordate di quel ricetto meraviglioso che abbiamo svezzato questa estate. Bè…pare che ci voglia ancora bene. Così tanto bene che ha pensato di portare a gozzovigliare nel nostro patio la sua orda di minuscoli figli e una serie di parenti completamente incivilizzati.

La notte, attorno alla mangiatoia dei miei gatti, succedono cose turpi.

Questi stupidissimi ricci, vista l’abbondanza di cibo e le temperature miti, hanno pensato bene di saltare il noioso letargo per passare l’inverno a sfondarsi di crocchette.

E’ evidente che tutto questo cibo poi da qualche parte deve finire e questi arruffoni, come li chiama il Capo, la fanno ovunque, persino nel piatto in cui mangiano.

E così ogni santa mattina ci tocca uscire guardinghi e fare i salti mortali, per non parlare di quell’odore selvatico che mi tocca di combattere a suon di candeggina.

Non so…mi sento un po’ come se Sloppy mi avesse tradita.
Una di quelle situazioni in cui vale la frase “gli dai una mano e si prende il braccio” !

Ma poi mi basta guardare le facce che fanno quando li sorprendo tutti in gruppo e subito mi intenerisco.

Noi col cuore tenero ci fregano sempre !


Ma passiamo ad argomenti più leggeri…
Tipo certe giornate grigie e nebbiose che ci hanno fatto capire in che stagione siamo veramente.

E poi il sacro compleanno del Capo che ha portato una botta di allegria nei nostri malumori.

Oltre a riempire la panza nel mio ristorante preferito, abbiamo optato per una due giorni di cultura, partecipando all’evento per la giornata della memoria e allo spettacolo teatrale di Roberto Mercadini che è stato una piacevole scoperta per tutti noi, tanto che mi sto organizzando per seguirlo nella tournée che sta facendo tra Marche e Romagna.

E’ anche tempo di iscrizioni…Attilio ha deciso che andrà al liceo artistico e noi non possiamo che condividere pechè dopo aver partecipato all’Open Day ci siamo innamorati dell’istituto e ci è subito partita la voglia di ricominciare a studiare da capo !

La Ceci invece oltre al corso di cinese ha deciso di puntare sul volontariato e andrà a fare la “portacamomilla” in ospedale.

Ce la vedo proprio in camice bianco ! E pensare che mi sarebbe piaciuto diventasse ostetrica.

Non so bene da dove le esca tutta questa voglia di fare, alla sua età io non facevo che leggere e studiare, evidentemente e per sua fortuna,  i geni paterni in lei sono dominanti

Io in questo periodo poco positivo, cerco di continuare ad essere un buon caposaldo per tutti e faccio un po’ come i miei gatti magici; vigilo, custodisco, osservo e assorbo.

E mentre aspetto che le cose ricomincino a filare liscie smatasso come se non ci fosse un domani !

Nella Smorfia il numero 45 è il vino.

Da quando il Capo ha compiuto i suoi primi fantastici cinquant’anni è innegabilmente diventato iperattivo.
Uscire, camminare, prender aria, muoversi, sono i suoi nuovi imperativi.
Questo cozza clamorosamente con la mia peccaminosa abitudine di dormire fino a tardi la Domenica ma incredibilmente il suo entusiasmo sta scardinando uno dei miei tratti più granitici e quasi sempre riusciamo a trovare un accordo sull’orario del risveglio. Mica che poi facciamo chissacchè, sia chiaro, ma da quando i pargoli sono abbastanza indipendenti da cavarsela senza di noi, stiamo riscoprendo la perduta condizione dei fidanzatini.
Passeggiate, gitarelle, chiacchiere, colazione, bacini…
e poi tutte quelle cose noiose, per cui i figli si son sempre lamentati ma che a noi piacciono un sacco !

Tipo la visita alla Domus di Colombarone ( di cui purtroppo non ho neppure una foto ) in occasione di un’iniziativa sull’archeologia che si è poi conclusa con una camminata a Gabicce mare, che in autunno è meravigliosa, soprattutto grazie a questo Novembre dal clima generosissimo.

E proprio grazie alle temperature miti, é possibile vedermi girare in città ( comunque imbacuccata !) anche ben oltre il tramonto.

Complici le svariate iniziative proposte dal Comune in occasione del Natale e del riconoscimento Unesco “Città della Musica”, ci siamo potuti godere delle belle serate a zonzo, in una città che in pochi anni si è completamente trasformata, mettendo da parte la noia e la monotonia che la caratterizzavano ed ha azzardato cambiamenti architettonici e di sostanza che si stanno rivelando vincenti sotto ogni punto di vista.

Da quando gli innumerevoli cantieri che ci opprimevano sono stati rimossi, non c’è giorno in cui io camminando per il centro, non resti incantata dalla bellezza e dall’atmosfera che si respirano ovunque. E cosa c’è di più bello della musica ovunque ?!

Non a caso mia figlia porta il nome di Santa Cecilia…anche se devo dire che non le ha portato poi tanto bene visto che ha tutte le qualità tranne quella dell’intonazione !

Non so dire quanto mi abbia entusiasmata ed emozionata ascoltare il baritono Nicola Alaimo cantare dal balcone di Casa Rossini ad una folla di persone entusiaste come me.

La lirica, quando si toglie di dosso quell’alone snob e scende in strada tra la gente acquista una potenza senza precedenti.

E poi niente.
Per la cerimonia dell’accensione delle luminarie penso abbiano addirittura esagerato.
Una cosa spettacolare e magica che regalerà un sacco di bei ricordi ai bambini che la vivono…e anche a quelli come me, che non son mai cresciuti veramente.

Avessi meno paura di rompermi le ossa oserei anche un viaggetto sui pattini da ghiaccio ma sono troppo responsabile per farlo 😉 !

Ma dentro casa invece cosa accade ?!

Eh, eh, eh…si festeggia !
Si fa baldoria per questa vecchietta che son diventata !

Camino acceso perchè ha rinfrescato, pasticcini e tanti bei regali.
Il Capo mi ha omaggiata di un bel mucchio di gomitoli che subito hanno preso forma nel mio primo maglione fair isle.
Il modello come al solito è della Kraemer e si chiama Humulus, che è il nome del luppolo di cui nel disegno sono rappresentate in modo stilizzato le infiorescenze.

Erano mesi che desideravo metter mano a questa tecnica ma la difficoltà mi mette sempre paura perchè detesto ritrovarmi a disfare i lavori.
Invece è andato tutto liscio e anzi, devo dire che è divertente e intrigante allo stesso tempo.

Sento che sto per dare il via ad una serie infinita di maglioni a più colori !

Il mio Herby invece matura strane patologie alle orecchie.

Non so se già l’avevo postato, ma qualche tempo fa ho dato vita a questo testone capelluto dallo sguardo triste e annoiato.

I ragazzi mi han presa in giro a sangue per quanto è venuto brutto ma io mi ci sono affezionata lo stesso.
Tra l’altro sono mesi ormai che ha messo su il pratino e non accenna ad esaurirsi (dev’essere che al posto della segatura ho messo del terriccio).

Ora mi fa questa sorpresa dei funghi dalle orecchie !

Io lo trovo adorabile !
Mette su questi funghetti che nel giro di qualche ora maturano, crescono e si disintegrano.

Un fenomeno !

Ma per questo primo vero post direi che mi fermo qui, che mica vi voglio annoiare  !

Spero che questo inverno sia meno ostile dei precedenti e mi regali tante belle foto da condividere.

A prestissimo