pepperino

pepperinoil freddo è arrivato di gran corsa ma io sto prendendo la cosa meglio di quanto sperassi.

certo, ho le mani piene di geloni e il naso sbuccio, ma dentro coltivo una strana euforia che mi permette di viaggiare sempre a braccetto col buonumore.

la stessa cosa non si può dire per il resto della famiglia, che si trascina malmostoso dentro giornate spesso troppo impegnative.

pepperino (2)pepperino (1)ho cucinato molto in questi giorni, sono entrata nel tunnel dei dolci lievitati e fatico ad uscirne.
ho fatto la maglia ad oltranza, arrivando a consumare tutte le mie scorte.
ho bevuto parecchio tè.
ho letto molto pigramente un paio di bei libri.
ho fatto un sacco di divisoni a due cifre.
ho consumato parecchia benzina, dando il mio colpevole contributo all’innalzarsi del tasso di inquinamento.
ho studiato assai.

di foto invece ne ho fatte davvero poche.
molte di gatti e ve le risparmio.
c’è una luce terribile e per quelli come me che aborrono l’uso del flash è particolarmente dura tirar fuori foto non sfocate.

pepperino (3)però non potevo non dedicarmi al nuovo membro della nostra famiglia.

sua maestà Sergeant Pepper, altresì detto Pepperino.

un bellissimo bonsai dell’albero del pepe, con un tronco meraviglioso e una chioma dai poteri magici.
inutile dire che ne sono totalmente innamorata e che passo del gran tempo a perdermi tra le sue foglioline.

il Capo, che me ne ha fatto dono, dice che è un po’ come l’acquario, i primi tempi stai sempre lì a guardarlo, poi te ne dimentichi.

ora, a parte che non abbiamo un acquario e se ce l’avessimo probabilmente mi ci perderei dentro; non posso negare di avere sviluppato verso le piante un sentimento nuovo, ancora non ben definito e sicuramente poco credibile per quelli che mi conoscono.
suppongo sia legato al fatto di essere cresciuta, di essermi resa conto che non sono io il centro dell’universo e a questa strana capacità di scorgere sprazzi di felicità nel fare cose piccole, semplici e inutili .
ma belle.

pepperquindi non credo mi stancherò di lui, che troneggia in cucina, popolato ogni giorno da nuove creature.
( spero vivamente che anche lui non si stanchi di me !)

“siamo quello che mangiamo, ma forse siamo anche quello che amiamo.”