uno dei punti saldi fondamentali nella mia vita è il cinema.
non ho idea di quante ore ho passato rinchiusa a piangere o a ridere nelle sale sparse per la Brianza.
a quanti cineforum, festival e rassegne ho partecipato.
quante migliaia di videocassette mi sono vista.
una roba da guinness credo.
la visione di un film è per me ( come per tutti immagino ) un momento prezioso e irrinunciabile.
e se prima di metter su famiglia il cinema era la mia seconda casa, il mio luogo del cuore, ora le uscite si sono decisamente diradate e generalmente sono rivolte soprattutto alle esigenze di bambini.
per un lungo periodo questa cosa mi ha creato notevoli patemi e infelicità profondissime ma da qualche tempo il mio animo si è rassegnato e si accontenta di scadentissime terze visioni casalinghe, consumate a notte fonda in compagnia di bislacche creature.
già perchè oltre al gatto le mie esigenze di cinefilo devono fare i conti con il Capo !
il Capo ha dei gusti diametralmente opposti ai miei e in linea di massima si lamenta di qualsiasi film io gli proponga.
a lui piacciono le storie complicate, intricate, zeppe di colpi di scena, di battute folgoranti, di panorami mozzafiato, di risvolti socio-politici e compagnia bella.
a me piacciono soprattutto i film francesi, con i loro ambienti chiusi, il realismo psicologico, l’umorismo sottile, i colori scialacquati.
così spesso finisce che mi ritrovo seduta accanto ad un cadavere rumoroso e imbronciato.
allora per non sentirmi in colpa cerco film alternativi.
faccio ricerche mirate su internet, mi informo, leggo trame, scarico i classici, quelli segnalati come “assolutamente da vedere”.
“allora amore, che ne pensi di questa grande bellezza ?!”
“eh….penso al marito di quella francese a cui piacciono tanto i film italiani..”