E anche quest’anno Ottobre ci regala delle belle domeniche per andarcene un po’ a zonzo nell’entroterra. A Fossombrone non eravamo mai stati.
Nonostante i numerosi pic nic estivi sulla sponda del suo fiume ( il Metauro), ancora non ci era saltato in mente di fare un giro fin su nel paese.
Si tratta di un paesino decisamente vintage, con un centro zeppo di contrasti tra antico e moderno…dove purtroppo l’antico sembra un po’ perdere la partita.
Ci sono un sacco di belle salite, coi portoni traboccanti di piante e fiori.
Palazzi abbandonati e fatiscenti.
Cortili meravigliosi impregnati di lavoro e di amore.
E immancabili i gatti, che incrociando il nostro cammino ci fanno sentire a casa.
Inutile dire che la domenica sembra essere particolarmente cara ai Fossombronesi perchè a parte qualche famiglia nel ristorante dove abbiamo pranzato ed un esiguo numero di turisti come noi, in giro non c’era NESSUNO.
Ma nessuno proprio.
E nessun negozio aperto.
Nessun ciclista.
Nessun automobilista.
Nessun pedone.
Niente.
La quiete e il deserto.
Che per loro è sicuramente un bene ma per quelli che arrivano in visita fa un po’ effetto città fantasma.
Poco meglio ci è andata ieri, alla Fiera del Tartufo di Acqualagna, giunta quest’anno alla sua cinquantesima edizione.
Che dire.
Anche lì non ero mai stata e forse son partita un po’ troppo carica di aspettative.
Fatto sta che se non si è grandi appassionati di tartufo et similia, poco altro si trova con cui trastullarsi.
Dunque siam partiti con l’idea di starci tutto il pomeriggio e siam finiti per fuggire dopo neanche un’ora 🙁A salvarci il week end è stato il bosco.
Che quest’anno pare essere poco generoso con i fungaioli ma non si risparmia coi colori, i suoni e i profumi.
Mi ero ripromessa di non andarci più, per non saturare la famiglia con le mie passioni strambe.
Ma c’è come un richiamo che mi convince sempre ad andare a riempirmi gli occhi di colori autunnali.
Mia figlia, che per la prima volta in quattordici anni di esistenza è in punizione, non si è potuta tirare indietro e per non incappare nella mia ira funesta si è anche mostrata allegra e ciarliera davanti ad ogni singolo fungo incrociato per caso ! Credevo che nulla avrebbe mai potuto costringermi a diventare una madre punitiva.
Evidentemente nella vita poche sono le certezze, perchè dopo una fila di comportamenti anomali e compromettenti che mi hanno fatto salire il cimurro a livelli sconosciuti io proprio non ho potuto fare altro che dimostrare la mia rabbia con una punizione.
E il Capo con me.
Non so se si tratta del clima scolastico che sembra essere un po’ troppo scanzonato o di una fase propria di questa età critica, ma ho come l’impressione che ci aspetti un anno emotivamente durissimo…e io non so se sono pronta.
Di sicuro i dispiaceri non mi tolgono la fame 😉
E nemmeno la voglia di fare.
Il Capo mi ha costuito una sorta di telaietto per mettere in forma le piastrelle che ora si sono unite in una stratosferica e perfetta coperta, di cui non ho foto finali ma che vi assicuro mi tiene compagnia quasi ogni sera, in un trionfo di morbidezza e calore.
Ora posso tornare alla maglia e al mio Boxy.
Un modello facile, veloce e copripanza 😉
Buona settimana di fuoco !
♥