quarantena

Stare a casa per me non è poi un gran sacrificio.

Pensavo sarebbe stata dura per via degli adolescenti invece, con mio grande stupore, la convivenza forzata si sta rivelando parecchio piacevole.

La principessa ha messo da parte ogni parvenza di malumore e oltre ad essere molto concentrata sul suo imminente esame di maturità è incredibilmente predisposta alla risata.

Il piccolo secchione si dispera per le lezioni perdute e le valutazioni imprecise ma in fondo quell’ora in più di sonno che gli viene concessa al mattino gli svolta in positivo tutta la giornata.

Io e il Capo ci siamo tacitamente presi l’impegno di fargliela pesare il meno possibile, quindi cerchiamo di essere ottimisti e disponibili, sempre.

Abitare in campagna aiuta moltissimo, questo è sicuro.

C’è tutto un fermento nel giardino e queste giornate di sole ci permettono di metter mano ai lavori di cambio stagione che quest’anno vedono coinvolti anche i nostri  due operai giovani e sottopagati 😉

Abbiamo cavato un po’ di piante dalla serra,  pulito a fondo la terrazza, smontato alcune persiane a cui serviva una mano di copale, tagliato l’erba,  preparato l’orto e portato avanti tutta una serie di lavori gratificanti che ci riempiono parte del pomeriggio.

Poi però abbiamo anche scoperto che ci piace stare tutti seduti al sole, ognuno a leggere le sue cose, guardando la campagna, senza tante pretese di conversazione.

Il mio glicine è finalmente fiorito e non credo di poter spiegare la gioia che mi regala ogni volta che ci appoggio gli occhi.

Anche la casa ha rimesso il suo vestito verde e nel prato è un tripudio di margherite e veroniche.

Insomma, dimenticarci di quello che c’è fuori dal nostro recinto ci viene facile, anche se a tratti ci dobbiamo parecchio sforzare.

Sono morte tante persone conosciute e un amico carissimo a cui cerco colpevolmente di non pensare per non andare in pezzi.

Mi sembra tutto così terribile e ingiusto da non potermi soffermare a rifletterci perchè finirei col cedere emotivamente.

Vivo sospesa non solo nell’agire quotidiano ma anche nella vita interiore, che per me da sempre è la più importante.

E’ una sofferenza che placo grazie al bello che mi circonda.

So che presto dovrò farci i conti ma sono abbastanza vigliacca da rimandare all’infinito.

Ed è facile se puoi andare a fare una passeggiata ( entro i duecento metri da casa ) e tornare con le mani piene di tulipani rossi.

O mangiare un buonissimo yogurt autoprodotto.

O metter mano alle piastrelline della nuova coperta  e cercare di farne almeno tre al giorno nel minor tempo possibile.

Per non parlare dei tanti libri che ho letto e che mi hanno regalato l’incanto di viaggi meravigliosi.

Vorrei soffermarmi per dare qualche consiglio di lettura ma purtroppo il mio tempo al computer è limitatissimo in questo periodo (per non parlare della connessione ballerina) e già c’è gente che fa pressione qui fuori dalla porta.

Ci tenevo a lasciare un piccolo post per mandare un saluto a tutti quelli che regolarmente passano di qui e trovano vuoto.

Non è facile e dubito che andrà tutto bene ma qui si fa tutto il possibile per tenere lontano il peggio.

Spero fortemente che anche voi stiate bene e non vedo l’ora di rimettere i piedi nella normalità.

Un abbraccio grande

 

cuor contento il ciel l’aiuta

Le vacanze natalizie sono lontane anni luce ormai.

La sveglia maledetta ha ripreso a suonare puntuale alle seiequaranta e ogni mattina il mondo mi accoglie con uno strato di ghiaccio ostinato mentre i miei figli, cisposi e ammutoliti, affrontano la loro giornata con l’entusiasmo di due condannati a morte.

Fortuna il Capo che ancora mi dice buongiorno e mi stampa un bacio destinato ad accompagnarmi ovunque, come un amuleto.

E’ tempo di patenti da prendere, maturità da preparare, indirizzi da scegliere.

E’ tempo di rendersi conto che molte delle cose che dovrei ricordare evaporano misteriosamente e dunque sarebbe bene prendere l’abitudine di segnarmele su un quadernino da tenere a portata di mano (uno dei miei tanti propositi duemilaeventi che finirà disatteso).

E’ buffo (e allo stesso tempo drammatico) come il mio cervello abbia deciso di trattenere centinaia di strofe di canzoni e dialoghi di film e interi passaggi di romanzi mentre si lascia sfuggire importantissime informazioni del quotidiano, come ad esempio i nomi e le caratteristiche dei molti sconosciuti amici di mia figlia  (cosa che la fa letteralmente infuriare) oppure ciò che mi era stato chiesto di inserire nella lista della spesa o ancora orari ed appuntamenti che mi vedono protagonista in qualità di tassista proletaria.

Mi sono accorta che passo un sacco di tempo a cercare le motivazioni (e le scuse) di queste mie mancanze e rimestando nella testa ho ritrovato il ricordo di una me stessa che rinfacciava le identiche cose a sua madre.

Inutile dire che questo ha immediatamente chiuso le porte del mio futuro al centro diurno per l’Alzheimer e ha invece aperto le pagine di tutta una serie di trattati sull’adolescenza che mi rassicurano riguardo la normalità della situazione e mi incoraggiano a tenere duro perchè non sono messa male come sembra.

E questo è lo spirito (e il motto) con cui affronto il nuovo anno: “non sono messa male come sembra” 🙂 ma ho anche un bel bagaglio di buoni propositi tipo “essere meno superficiale nelle mie analisi”, “non mettermi sempre e subito dalla parte del torto”, “dare a me e alle persone in generale almeno una possibilità di riscatto”.

Certo, il clima non mi aiuta 🙁

E nemmeno le verdure di stagione

Per non parlar del mio infido pane.

Per mia fortuna ho l’indole del cuorcontento e niente può togliermi il buonumore.

Cuor contento il ciel l’aiuta mi ripeteva sempre mia madre e anche se nel dirlo metteva un filo di disprezzo  (perchè per lei l’essere contenti era una sorta di peccato mortale) è una delle frasi che il mio cervello ha deciso di conservare e ripropormi con un’accezione più positiva proprio per sollevarmi da quella colpa che in fondo non ho mai avuto.

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Bene, vi lascio con queste foto che non c’entrano niente ma giacevano nella mia macchina e meritavano un po’ di attenzione.
E’ il Natale di Rimini che per tutto il duemilaventi celebra il centenario della nascita di Fellini e ha dato vita a una delle più belle scenografie natalizie viste quest’anno.
Rimini è una cittadina meravigliosa che da ragazza ho sempre snobbato perchè la ricollegavo al divertimento sfrenato e alle orde di ragazzini che vi si recavano in vacanza.
Ora che son vecchia ci vado spesso e volentieri e ogni volta la trovo splendida e viva, soprattutto per quel che riguarda le iniziative culturali.
Se non ci siete mai stati questo è l’anno giusto per farci una capatina.