ora che mia madre è finalmente uscita dall’ospedale e che mio padre ha sospeso le sue telefonate tristi e pregne di pessimismo cosmico, sembra che quell‘ovosodo che mi stava piantato in gola sia sceso un po’ più giù, regalandomi l’ebbrezza di una respirazione più ampia e serena, fondamentale per una buona ossigenazione del cervello.
immagino che il peggio debba ancora venire ma per adesso mi basta assaporare la bella sensazione di scampato pericolo e godermi le fantastiche giornate di sole che gennaio ci sta regalando.
il campionato di volley è ripreso e con esso anche i nostri vagabondaggi domenicali.
nelle foto è ritratto Portoverde di Misano che è un posto incredibile, creato ad hoc negli anni sessanta per un turismo di fascia medio alta, e che è un vero gioiellino per chi ama la vita da spiaggia.
vedendolo così, desolato e vuoto, mi è sembrato bellissimo, tanto che mi sono ripromessa di tornarci ad inizio stagione per scoprire come diventa una volta ripopolato.
la mia attività di servizio taxi è ripresa a pieno ritmo e ha subito addirittura un’intensificazione, dovuta alla miriade di aperture straordinarie che le scuole superiori fanno per mostrarsi ai futuri alunni.
l’alberghiero pare essere ancora in cima alla classifica delle ambizioni di mia figlia e anzi, essendo stato l’unico istituto ad offrire un ricco buffet ai visitatori, ha strappato commenti entusiastici e pericolose promesse.
vista la cappa di depressione che mi attanagliava devo ammettere che anche io ho sbaghinato parecchio nei giorni passati.
(ho volontariamente evitato di scattare foto affinchè non ci fossero prove compromettenti visto che dal primo gennaio ho ufficiamente iniziato a seguire un regime alimentare più sano e povero di zuccheri).
finalmente nel mio supermercato sono tornati i frutti di bosco surgelati e io non ho potuto fare a meno di riempirci dei muffin, scegliendo la ricetta di Cucina&Cantina che è tra le migliori mai provate.
ovviamente per tenere a bada lo stress 😉 ho anche fatto correre un po’ di filo sui ferri !
mi sono fatta uno scialle color denim da usare sopra il jeans.
il modello è Campside, scaricabile gratuitamente e davvero veloce e divertente da realizzare.
con la fantastica alpaca che mi ha regalato mio fratello per natale invece mi sono fatta uno smanicato da battaglia, il Mielie.
il filato era grossissimo, una specie di stoppino che ho lavorato con i ferri dell’otto, ed ha una morbidezza incredibile.
mi mancano giusto i bottoni e le tasche, poi tornerò a rompermi la testa sul mio cardigan in lace !
è ormai noto quanto io sia orgogliosa del mio saper fare.
l’autarchia è la mia ambizione e quindi raramente mi rivolgo a terzi per effettuare riparazioni e cose simili (tant’è che il rubinetto del bagno è ancora rotto! ) ma il Capo questa volta l’ha combinata grossa ( e ha persino avuto l’ardire di sviare la colpa sulla gatta ) e uno strappo sul davanti del piumino nuovo io proprio non me la sono sentita di aggiustarlo.
quindi non sapendo dove sbattere la testa mi sono rivolta ad uno di quei negozi che si trovano un po’ in tutte le città e che effettuano piccoli lavori di sartoria.
ho scoperto un mondo!
il negozio è bellissimo.
ha delle luci calde ed è imbottito di colori di ogni genere.
mucchi di vestiti, macchine da cucire, fili colorati, bottoni cerniere e accessori per il cucito…un paradiso!
tra l’altro credo che abbia un giro di lavoro pazzesco e se all’inizio mi sembrava incredibile che ci fossero tante persone disposte a sborsare sette euro per un semplice orlo mi sono dovuta ricredere.
inevitabilmente la mia mente ha tirato fuori la sacra immaginetta della mia nonna Griselda, che fin ben oltre i novant’anni, ha accorciato i calzoni a tutto il suo quartiere.
quando si andava a casa sua, non era insolito trovare un bel giovanotto in piedi sul tavolo intento a farsi prendere le misure e tutti, dopo esser stati interrogati a fondo, diventavano fidanzati papabili per noi nipoti zitelle !
mi stupisce sempre quanto io senta forte il legame con mia nonna.
è come se molti dei suoi insegnamenti mi arrivassero solo ora.
ora che il mio mondo si è fatto più simile al suo.
ho chiesto a mia cugina di mandarmi delle foto perchè qui a casa non ne avevo nessuna e di tutte, quella che preferisco è questa.
ancora i nipoti migliori dovevano arrivare (ehm, ehm) e io sono sempre stata invidiosa di quelli presenti in questa foto perchè avrei già voluto essere con loro e avere il cerotto sul dito e stare lì con la mia faccia sorridente per i posteri.
suppongo che questo pensarla forte sia dovuto al bisogno che ho di lei in certi momenti bui e credo che l’immagine di mia nonna seduta accanto alla sua stufa in attesa di qualcuno da ascoltare sia il punto fermo della mia intera esistenza.
la mia nonna era una donna straordinaria, non solo perchè mi ha mostrato come fare un orlo ma perchè senza volerlo mi ha mostrato come prendere le cose della vita e io non gliene sarò mai abbastanza grata.
…e prima che questo post terribilmente logorroico finisca in lacrime mi fermo e vi auguro un bel fine settimana !
♥