Gerundi

Nei vari blog in lingua inglese che seguo,  va molto di moda questo giochino dei gerundi e siccome lo trovo simpatico non posso esimermi dal propinarvelo 😉

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Making facendo

Facendo gli scongiuri affinchè non piova sulla legna prima che il Capo, con le sue forti braccia, l’abbia spostata tutta nella capanna a suon di carriolate.

Ogni anno tutti ci ripromettiamo di aiutarlo (forse in memoria dell’unica volta in cui lo abbiamo fatto) ma poi finisce sempre che troviamo la scusa buona e gli tocca far tutto da solo.

Questo ci precipita in un gorgo di sensi di colpa (a cui però devo ammettere che sopravviviamo egregiamente)

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Cooking cucinando

L’autunno come ogni anno mi regala un sacco di buoni propositi maturati durante l’estate e rimandati a temperature più consone.

Quest’anno il mio obiettivo principale è quello di imparare l’arte della lievitazione.

Non è la prima volta che ci metto le mani a dire il vero ma sento che questo è l’anno buono.

Diciamo che non è cominciata benissimo perchè ho avviato una quantità imprecisata di paste madri e mi sono morte TUTTE.
Una strage praticamente.

Per aiutarmi all’inzio ho tirato fuori dal ripostiglio la mia vecchia macchina del pane che però, per un misterioso inconveniente tecnico, appena arriva in fase di cottura e prova a scaldare la serpentina fa saltare la corrente di tutto il caseggiato, quindi ho deciso di usarla solo come impastatrice e camera di lievitazione mentre per la cottura mi affiderò al mio caro vecchio forno.

Quando ho cominciato ero galvanizzata dagli ottimi risultati ottenuti dai miei nuovi amici panificatori dei duemila gruppi Facebook a cui mi sono iscritta.
Ho seguito i loro consigli alla lettera e guardato decine di tutorial fotografici eppure…

eppure il mio primo impasto era un blob assassino che mi si è attaccato alle mani e ha probabilmente cercato di uccidermi ma io che sono caparbia l’ho domato e cacciato nella macchina che però è immediatamente andata in corto circuito elettrico, quindi l’ho dovuto buttare nel forno ( nemmeno in temperatura) e pregare perchè non si scocciasse troppo del trattamento.
Ma mi sa che un po’ si è scocciato perchè ne è uscita una roba non proprio entusiasmante a livello di consistenza. Sob!

Non saranno queste disavventure a scoraggiarmi, però diciamo che mi son dovuta tirar su il morale con qualcosa di più collaudato, tipo la focaccia e la torta di rose che ho rifatto cambiando i tempi di lievitazione (il triplo più lunghi di come ero abituata) e ottendendo dei risultati buoni.

Lascio passare qualche giorno e poi mi ributto sul pane.

Che la farina di forza sia con me !

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Reading
leggendo

Contro ogni mio principio etico e morale sto leggendo due libri contemporaneamente.

Il primo, La valle dell’Eden per scelta e per amore.
Infatti amo moltissimo Steinbeck e questo è in assoluto il suo libro migliore che rileggo sempre con infinito piacere.

Carofiglio invece è stata una piacevole scoperta.
Lo leggo per obbligo, su richiesta di Attilio, a cui è assegnato dalla scuola come libro di narrativa e che mi ha chiesto di leggerlo in parallelo con lui per poter fare a casa delle prove di dibattito.

Sono partita piena di pregiudizi su questo legal thriller e invece sto scoprendo un personaggio estremamente accattivante che ha subito fatto breccia nel mio cuore.

Non avrei mai pensato di farlo, snob come sono verso i libri alla moda, ma mi sa che lo consiglio 😉

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Looking  guardando

Gurdando la campagna accanto casa che mantiene i suoi ritmi di sempre, nonostante le stranezze meteo di questo autunno, ed è così bella da guardare che mi sembra di non aver bisogno d’altro.

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Enjoying  godendo

Godendo dei regali che ci fa il bosco, sempre fonte di infinita meraviglia.

Purtroppo non mangio funghi,  per via di una sorta di fobia che ho fin da bambina e che mi impedisce di mangiare cose di cui non gradisco l’odore, ciò però non mi impedisce di gioire ad ogni incontro con questi piccoli miracoli della natura.

In tema di boschi e di Nobel recenti, vi lascio una citazione di Peter Handke tratta da uno strano libro che si intitola “Saggio sul cercatore di funghi”.

Nei boschi conquistò la sua misura. Laggiù, per la prima volta in vita sua, si sentiva consolato, come se fino a quel momento non avesse mai trovato alcuna consolazione. E ogni volta, sulla soglia del bosco, si sentiva indomabile, come prima di compiere un atto grandioso; come prima di un giorno grandioso
(Peter Handke)

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Waiting aspettando

Aspettando una stagione che non arriva, così che ogni santo giorno mi tocca di nuovo farmi il bagno di zanzare per annaffiare l’orto invernale.

Ho comunque iniziato a trasferire un po’ di piante nella serra, più per il piacere di vederle lì che per un effettivo bisogno.

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Loving  amando

Quest’uomo qui, da vent’anni, senza esserne stanca ♥

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Noticing notando

Notando che ancora non abbiamo tolto le grate antigatto dalla finestra nonostante sia Ottobre inoltrato  e questo perchè fa ancora un caldo pazzesco per cui le finestre son sempre aperte.

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Listening ascoltando

Ascoltando e ricantando questa canzoncina all’infinito e provocando seri danni alla salute mentale della famiglia

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Giggling ridacchiando

Per i miei gattini pazzi che da quando sono al mondo studiano piani d’attacco per catturare i pesci rossi delle tinozze e passano ore ed ore a far la ronda sul bordo per esser pronti qualora l’acqua, unico ostacolo alla loro missione,  miracolosamente sparisse.

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Cursing maledicendo

Il maldetto ladro che in piena campagna è arrivato fin sul mio cancello per rubare i miei sassi decorati !
Visto quello che gli ho augurato probabilmente ora ha un piede rotto ma la sete di vendetta ancora mi consuma.

Per darmi una calmata ho deciso di riportare la scritta “Love Lives Here”, a cui ero particolarmente affezionata, direttamente sulla colonna, così son sicura che resterà al suo posto !

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Obsessing ossessionata

Dal mio ricamo di Alice a cui mi dedico con una costanza senza precedenti e dal quale traggo un’indescrivibile gioia che solo chi si cimenta in imprese simili può capire.

Prima delle condivisioni social mi sentivo molto sfigata nelle mie passioni.
La percentuale di persone che ricamano o fanno un certo tipo di maglia in Italia è ridottissima e confinata alla terza età in odore di disprezzo.

Grazie ad Instagram, Facebook  e ai numerosi blog a tema ho potuto invece conoscere straordinarie ragazzine coreane,  giapponesi o russe appassionate di cinema e filati che sfornano capolavori a ritmi inumani proprio perchè ricamano fin da piccolissime e sono avanti anni luce con le tecniche rispetto a noi.

Una tra le mie preferite è Yeonhac a cui invidio non solo le abilità ma anche la pelle e i bellissimi tratti orientali.

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Concluding concludendo

Ho eliminato un sacco di verbi per mancanza di foto a tema e per non tediare troppo il lettore visto che il gioco mi stava prendendo parecchio la mano 😉

Il week end è già iniziato (perchè stranamente sto postando di sabato) e si prospettano due giorni di caldo sole da passare a bighellonare tra i pensieri, le parole e  le vie del centro.

Buon fine settimana
♥

autoproduzioni

Non starò a farvela lunga su quanto il meteo stia influenzando il mio umore in questi ultimi giorni e su come il mio mese preferito sia passato nel peggiore dei modi.

Preferisco postare queste quattro brutte foto e dirvi cosa faccio mentre aspetto momenti migliori.

Intanto ho ripreso l’autoproduzione di yogurt con una ricetta trovata in questo libro che parla dei microbiomi e di tante altre manfrine miracolose a cui sinceramente credo poco ma che a volte mi fanno comodo.

Lo yogurt che ho ottenuto è buonissimo e cremoso e questa è già la terza volta che lo faccio senza che ne vada sprecato nemmeno un cucchiaino.

Rispetto a come lo facevo una volta  (ovvero mettendo il bidoncino in frigo e versandone la quantità desiderata in un bicchiere) ho adottato il metodo dei vasetti (apposta vendono le yogurtiere già vasetto-munite !) grazie ai quali lo yogurt prende meno aria e non subisce troppi strapazzi, conservandosi più a lungo.

Non so se avete mai sentito l’odore dello yogurt quando è ancora caldo  ma vi assicuro che è di un buono irrinunciabile.

La causa di tutta questa pioggia che annega l’Italia invece è probabilmente da ricercare nel mio azzardato tentativo di “fare la pasta”.

Contro ogni mio principio morale che in linea di massima dice: lascia fare a chi sa fare o perlomeno a chi ha visto fare,  ho deciso di imparare a stendere la pasta e per una settimana, o forse più, ho letto tutto quello che il web mette a disposizione sull’argomento, ho visto video e seguito dibattiti in gruppi specifici.

Quando ho rotto le mie quattro uova conoscevo a menadito la teoria e devo dire che è filato tutto liscio tanto che mi son stupita di quanto fosse facile.
La pasta aveva una consistenza perfetta e lavorarla è stato addirittura divertente.

Il peggio è venuto quando ho servito le  tagliatelle a quelle serpi dei miei figli che hanno sputato le loro sentenze senza alcuna pietà.

E niente, evidentemente l’uso della macchinetta facilita il processo produttivo ma influisce negativamente sul risultato finale in quanto la materia subisce un “lisciamento” della superficie poco gradito ai fini palati dei miei pargoli.

Ma sono stata forte.
Non ho pianto 🙂 e ho subito pianificato le modifiche da apportare per eliminare i difetti.

Speriamo che il secondo tentativo riscuota maggiore successo.
Speriamolo fortissimamente.

Mi consolo con l’ottima produzione del mio orto che oltre a dei bizzarri rapanelli mi ha dato, grazie al clima fresco e ombreggiato, una strepitosa insalata Iceberg.

( perdonate la bassissima qualità delle foto scattate col mio cellulare scrauso )

In un raro pomeriggio di sole mi sono decisa a  mettere a dimora i molti fiori che ho cresciuto da seme dentro la serra e che ormai sembravano soffrire nei loro vasetti.

Astri, zinnie, dalie, lupini, fiordalisi…spero di non aver fatto un errore e di potervi mostrare presto una abbondante fioritura.

Di nuovo in giardino c’erano le rose, rosse gialle e rosa ma la pioggia le ha sciupate subito ed ora resta solo un bel tappeto di petali.

Con la scuola siamo agli sgoccioli e a casa c’è tutto un fermento per le consegne di fine anno e i compiti in classe.

Per i ragazzi è stato un anno lungo e faticoso ma pieno di soddisfazioni e cose belle.

L’estate un po’ ci spaventa ma in realtà non vediamo l’ora che inizino queste benedette vacanze !


Io in questo periodo sono molto con la testa dentro ai libri.

Sostanzialmente è il mio metodo per sopravvivere ad un mondo in cui mi ritrovo poco.

Partendo da questa riflessione sul crocifisso, nel giro di poco tempo mi sono ritrovata a leggere l’opera omnia della Natalia Ginzburg a cui non mi avvicinavo da tempi remoti…e niente, sarà la vecchiaia, sarà il malumore,  ma io trovo che tutto ciò che uscito dalla penna di questa donna combaci esattamente col mio pensare e il mio sentire.

Ho sempre reputato noioso “Lessico Familiare” e anche ora rileggendolo mi è sembrato zeppo di inutili ripetizioni, ma gli altri romanzi e le raccolte di articoli sono di una semplicità e di una bellezza rare.

Non so come ci riesca ma la Ginzburg, partendo da semplici riflessioni quotidiane, con uno stile asciutto e a tratti brusco è capace di commuovermi fin nel profondo.

Mi basta anche solo a ripensare a certi suoi personaggi ( Michele soprattutto ) o a suo marito Leone perchè mi salga il più malinconico dei magoni.


A titolo informativo vi posso dire che di “Caro Michele” esiste una bella versione in audiolibro letta da Nanni Moretti che ha una voce pastosa e questa cadenza buffa che hanno anche i suoi personaggi e che lo rende davvero piacevole all’ascolto.

Fateci un pensiero per il tempo che si libera con l’arrivo dell’estate.

Per il resto siamo in attesa.
In attesa che il sole torni a scaldarci la pelle le idee.

Non dovrebbe mancare molto.

A presto