jesi

Nel corso degli anni ho potuto constatare che miei “luoghi del cuore” coincidono con lo stretto legame che tendo a sviluppare nei confronti di affascinanti vite passate.

Il Vittoriale, Monk’s house, Recanati …me li porto dentro perchè oltre ad essere dei luoghi incantati, mantengono vivo il riflesso di chi ha saputo regalarmi bellissime storie.

Da Jesi mi aspettavo il classico canovaccio della gita domenicale; una bella camminata, foto, chiacchiere e un buon pranzo…invece mi sa che ci ho lasciato un pezzettino di cuore.

Non tanto per la cittadina in sè, che è accogliente e graziosa ma simile a molte altre, quanto per l’incanto di Palazzo Pianetti che è un posto meraviglioso ed incredibilmente sottostimato.I corridoi luminosi e lunghissimi, le stanze con gli affreschi più belli che io abbia mai visto, la collezione di dipinti, l’originalità delle stanze da bagno.

Io davvero non avrei voluto altro che rimanerci rinchiusa per mesi.

Ovviamente, poichè l’amore ha bisogno di incarnarsi, mi son presa la briga di fare qualche ricerca sulla famiglia Pianetti, sperando di scovarvi un romanziere o quantomeno un poeta ma niente, molte teste calde e qualche mente appassionata ma ben poca poesia purtroppo.

Eppure, ugualmente, non posso fare a meno di tornarci coi pensieri.

Mi capita spesso di pensare che quando sarò vecchia e inabile avrò un sacco di bei posti a cui far ritorno con la mente.

C’è stato un periodo della mia vita in cui credevo di aver terminato il mio accrescimento. Ero così sopraffatta dalle due piccole esistenze di cui mi dovevo occupare da non riuscire a trattenere nulla.
Scordavo i libri che leggevo, guardavo le cose senza vederle…
Ai tempi pensavo fosse perchè una volta diventati genitori si deve pensare alla “costruzione” dei figli, alla trasmissione di ciò di cui si è fatti e non c’è più tempo per crescere.

Ora invece mi rendo conto che si è trattato solo di una tappa nel cammino.

Da qualche tempo le cose hanno ricominciato a sedimentarsi dentro di me e ho ritrovato il gusto di seguire i pensieri, le parole e di lasciarmi rapire da certi tagli di luce.

Le cose di cui sono fatta mutano e si accrescono e questo mi rende letteramente euforica.

E’ un po’ come avere un superpotere ed esserne segretamente consapevoli.

Certo… ehm… devo ammettere che la spendibilità di questo potere è scarsina, eh.

In effetti lo tengo segreto giusto per non diventare lo zimbello della famiglia 😉

Dunque acqua in bocca !