Vivere con dodici gatti non è per niente semplice.
Sempre lì a fare i conti coi peli, gli smiagolii, le unghiate sulle ginocchia…
Ogni santa volta che usciamo tocca far l’appello di chi è dentro e chi è fuori ed andare a stanare quelli che non amano rimanere troppo tempo chiusi in casa.
Quando siamo a casa invece, il servizio portineria deve essere efficientissimo perchè c’è tutto un viavai di quadrupedi esigenti.
Per non parlare delle pazzesche notti feline, che spessissimo si concludono con me che mi alzo brancolando e vado a sbatter tutti fuori a male parole.
Eppure…
eppure amo ciascuno di loro in modo sconfinato.
Non sono una gattara, perlomeno non della specie che conosco io.
I nostri gatti sono liberi.
Fanno una vita gattesca, popolata di topolini minuscoli che acchiappano nei campi, di uccellini stappati alle mamme, lucertole, cavallette e ogni sciagurata creatura dotata di movimento.
A volte spariscono per giorni, gettandomi nella disperazione e poi riappaiono affamati e scocciati.
Ogni tanto ne muore qualcuno, di vecchiaia soprattutto, ma noi non lo dimentichiamo.
Ognuno di loro ha una personalità spiccatissima e crea all’interno della famiglia una sua propria leggenda che verrà tramandata nei secoli insieme al suo nome.
Ciascuno di noi ha il suo gatto preferito che possiede una sorta di potere salvifico personalizzato in grado di svoltare umori e giornate alla velocità della luce.
A volte basta anche solo una foto mandata col cellulare per avere una piccola dose di conforto.
So che può sembrare ridicolo ma io, dopo vent’anni di convivenza, ora credo davvero che abbiano un potere su di noi.
Una sorta di sottile controllo emotivo che perlopiù gioca a nostro favore.
Io invece non ho nemmeno il potere di convincerli a spostarsi da davanti alla tele ! 🙂
E anche se il freddo non arriva, abbiamo riesumato le casette imbottite e allestito l’oasi invernale, che esteticamente è un pugno in un occhio ma a livello pratico è utilissima, tanto che il signor Lonfo pur di assicurarsi il posto fisso se ne sta rintanato da giorni nonostante la caldazza.
Seppur spesso splenda il sole io ormai sono in modalità cottura al forno e impasto selvaggio, quindi produco dolci, pani sfigati e paste fresche che poi mi costringono a camminate chilometriche per essere smaltite.
Ho cominciato a metter via qualche piantina nella serra , creando una confusione di fioriture anticipate e ho raccolto i primi frutti dell’orto invernale anche se con pochissima soddisfazione perchè detesto il sapore dei finocchi.
Ho anche qualche lavoretto in ballo ma nessuna foto che lo dimostri 😉
Per il resto procede tutto pigramente.
Gli anziani della famiglia ci danno qualche pensiero mentre i giovanissimi ci regalano un sacco di risate e qualche arrabbiatura.
Nel mio piccolo faccio di tutto per meritarmi le cose belle che ho e sono molto grata a chi mi rende la vita più serena.
Vi lascio con una poesia molto famosa di Eliot, che era un omone straordinario, capace di pensieri profondissimi ma anche di versi scherzosi come questi.
Il nome dei gatti – Thomas Stearns Eliot
Mettere un nome ai gatti è un’impresa difficile,
Non un gioco dei tanti che fate nei giorni di festa;
Potreste dapprima anche pensare che io sia matto da legare
Quando vi dico che un gatto deve avere TRE NOMI DIVERSI.
Prima di tutto, c’è il nome che la famiglia usa ogni giorno,
Come Pietro, Augusto, Alonzo o Giacomo,
Come Vittorio o Gionata, Giorgio o Bill Baley –
Tutti nomi sensati da usare ogni giorno.
Ma se pensate che vi suonino meglio ci sono nomi più fantasiosi,
Alcuni per i signori, altri per le dame:
Come Platone, Admeto, Elettra o Demetrio –
Sempre nomi sensati da usare ogni giorno.
Ma io vi dico che un gatto ha bisogno di un nome che sia particolare,
Caratteristico, insomma, e molto più dignitoso,
Come potrebbe altrimenti tenere la coda diritta,
O mettere in mostra i baffi, o sentirsi orgoglioso?
Nomi di questo tipo posso inventarne mille,
Come Munkustrap, Quaxo o Coricopat,
Come Bombalurina o Jellylorum –
Nomi che non appartengono mai a più di un gatto alla volta.
Ma oltre a questi c’è ancora un nome che manca,
Nome che non potrete mai indovinare;
Nome che nessuna ricerca umana potrà mai scovare –
Ma il GATTO LO SA, anche se mai vorrà confidarlo.
Quando vedete un gatto in profonda meditazione,
La ragione, io vi dico, è sempre la stessa:
La sua mente è perduta in estatica contemplazione
Del pensiero, del pensiero, del pensiero del suo nome:
Del suo ineffabile effabile
Effineffabile
Profondo e inscrutabile unico Nome.
A prestissimo
♥