di tutto quello che ho studiato all’università,
dell’incredibile massa di concetti e nozioni e date e collegamenti,
ora come ora,
mi resta ben poco.
il mio cervello prende ciò che considera inutile al quotidiano e lo accantona,
o forse lo dimentica.
non so più nulla di sociologia urbana, del rischio teconologico, dei limiti del paesaggio.
forse riprendendo in mano qualche testo riuscirei a cavar qualcosa
ma pensandoci a freddo devo confessare che si tratta di concetti che mi appaiono ormai completamente estranei.
esami preparati stracciandomi anima e corpo non hanno lasciato tracce nella mia mente.
invece,
un esamino sostenuto per obbligo,
mi si ripresenta ogni anno a settembre e mi costringe a riprendere tra le mani quell’incredibile mattone che è “L’essere e il nulla” di Sartre.
Filosofia Morale, Professor Berardi Giorgio.
due mesi passati a ravanare il concetto del sé.
sono trascorsi quasi vent’anni e io sono ancora qui che ravano.
già perchè per me settembre è il mese del ritorno a me stessa, dell’auto-analisi ( retour sur soi ).
il mese in cui essenza ed esistenza diventano oggetto di riflessione.
è un nuovo anno che inizia e con esso la pianificazione dei progetti e delle ambizioni.
fare quello che devo e quello che voglio.
sto bene nel sentirmi viva, attiva,
a volte stanca.
ma quel che conta di più per me è la creazione della mia essenza.
quello che sono vale molto più di quello che faccio
e mi costa molta più fatica.
per il mio mondo interiore, quest’anno, ho in mente grandi cose !
♥