La vita tranquilla

Febbraio è volato tra canzonette, vetri gelati e un sole meraviglioso, capace di mostrarmi il mondo nella giusta luce.

Un mondo che capisco sempre meno, a dire il vero, ma su cui sono ancora contenta di posare i piedi.

Le passeggiate nella campagna che circonda casa sono ancora molto in voga, anche a lockdown terminato.

Ci piace cacciare il naso nei ritmi dell’agricoltura e della natura.
Vedere i primi boccioli sui peschi e ma anche i nuovi impianti o le migliorie apportate negli orti.
Questi signori anziani che passano ogni minuto libero chini sulla terra a riversare le esperienze di una vita dentro solchi lunghissimi e fecondi.

Inutile dire che siamo pieni di ammirazione visto che sia io che il Capo, risaliamo dal nostro orto in lavorazione doloranti, con le mani sui reni e le imprecazioni strette tra i denti.

Tappa imprescindibile del nostro girovagare è il Gattile dei gatti liberi che sono tutti incredibilmente enormi e bellissimi.

Se non avessi già una mia popolosa colonia ne porterei a casa almeno un paio ma forse a loro piace anche starsene lì, in questo posto pieno di fiori e vuoto di umani, dove i ritmi sono esclusivamente felini e le cose sembrano funzionare alla grande.

A riempirmi di meraviglia però è stato il Nasone del mio cuore, che tra una visita e l’altra è diventato padre di una creaturina meravigliosa!

Ignorerò le infauste profezie della mia figlia ultravegana che ha straparlato di pasque e banchetti e continuerò a credere che quel gingillino bianco sia destinato ad una lunga vita libera e spensierata, fatta solo di prati verdi e tepori di paglia.

Quando penso al fatto che abito a Pesaro da più di vent’anni non posso fare a meno di stupirmi.
Una cittadina che ho visto cambiare alla velocità della luce, di cui ancora non conosco i nomi delle vie e dentro la quale non ho difficoltà a perdermi.
Non mi sento pesarese in alcun modo, così come fatico a provare un’appartenenza per qualsiasi cosa (nazione, regione, squadra, famiglia).
Non ho posti speciali dove vorrei far ritorno o dove desidererei essere sepolta perchè tutto quello che ho di importante e prezioso lo tengo dentro la testa.

Eppure c’è questo laghettone che abbiamo dietro casa e che frequentiamo da quando i bambini erano piccoli che ha fatto breccia nel mio cuore e silenzioso ha guadagnato uno spazio ormai decisamente rilevante.

Di lui mi pace tutto.
La strada per arrivarci, i mutamenti che lo coinvolgono a seconda delle stagioni, i ragazzi che pescano sulla riva e quella sensazione di stare in una dimensione parallela, pacifica e tranquilla.

Non sapendo nuotare ho un vero e proprio terrore dell’acqua, che spesso nei sogni mi aggredisce e mi annega.
Non mi piace il mare con le sue onde imprevedibili e detesto i fiumi dalle infide correnti, il lago invece con quel suo specchio di cielo mi sembra il posto più bello dove tornare, talvolta anche solo col pensiero.

E anche se credevo di non averne bisogno ora sono contenta di avere una specie di luogo dell’anima.

Anche tra le mura di casa mi aspettano i colori sgargianti dell’ennesima fioritura della mia orchidea-mostro che con le sue dimensioni intimorisce tutte le altre e le riduce a foglie incerte e improduttive.

E poi il mio Marimo di cui non ricordo se ho già parlato ma che con delle cure davvero minime, ci regala ogni giorno l’ebbrezza di qualche voletto acquatico e il piacere di arredargli casa con tutti i ciaffetti che troviamo in giro.

E poi la mia nuova passione… ovvero lo studio dei Tarocchi, che per anni e anni mi hanno chiamata e a cui solo ora ho deciso di rispondere.

Quello delle carte è un mondo incredibile, lontanissimo dallo stereotipo del veggente e della fattucchiera.
E’ un percorso individuale di studio (talvolta molto arduo) volto soprattutto alla comprensione di se stessi.
Ma è anche un viaggio dentro l’arte che da secoli si occupa dei Tarocchi interpretandoli in centinaia di modi diversi.
Da quando bazzico le pagine Instagram dei tarologi ho scoperto che c’è una sviluppatissima vena di collezionismo che attinge a vari mercati e che la produzione di tarocchi è continua e variegata.

Io per ora mi sono procurata un mazzo dei classici Rider Waite che sono quelli utilizzati nella maggior parte dei manuali ma non vedo l’ora di essere così brava da potermi permettere la lettura di quelli più estrosi pubblicati da Lo Scarabeo.

Ma non di solo spirito vive l’uomo e quindi, dopo aver fallito l’ennesima crostata (ebbene si, Oriana, sigh), mi sono buttata su una delle cose che mi riesce meglio ovvero il pan brioche.
Adoro il processo di lievitazione degli impasti!
Penso non ci sia nulla di più affascinante di questi mollicci che si duplicano e si fanno nuvola, pronti ad accogliere il mio ripieno preferito (Nutella ovviamente).
***
Avanti con la primavera ora!
A presto

4 thoughts on “La vita tranquilla

  1. Ti aspettavo!!!…mentalmente e qualche volta ho anche un pochino scritto ti avrò risposto decine di volte commenti più corti …più lunghi …sicuramente questo post l’ho imparato quasi a memoria …Non hai detto niente della guerra nel cuore dell’Europa ma con la tua vita tranquilla e le immagini di natura bellissime hai detto tutto …ma chi siamo noi per dire qualcosa? Cerco di guardare le tristezze meno possibile ma si vedono …in parecchie parti del mondo c’è la guerra …forse perché qui conosciamo quei bambini che vivono proprio lì vicino …la sentiamo proprio vicina e terribile…questo mondo che sempre meno si capisce….mi piace tanto” il luogo dell’anima…” non ci avevo mai pensato…troppo bello …per quei gingilletti bianchi mi sa che proprio ragione tua figlia….il dolce lievitato devo provarlo anche io …i tarocchi svelta che poi voglio farmi predire il futuro…se magari poi ti incuriosira’ quella branca…e che dire del tuo Marimo io da te imparo tante cose ….ieri mi è stato riscontrato sangue nell’urina …si sono smosse una serie di indagini ..analisi che avrò giorni difficili …quello che mi dispiace di più di tutto oltre alle bruttezze della guerra è sapere che i miei figli che hanno il lavoro gli amici …ecc…ecc ma quando chiudono la porta di casa …dentro casa sono soli…dimmi qualcosa a proposito…ora ti saluto perché tra poco devo tornare a lavoro…continua la tua vita tranquilla che è proprio una bella …bellissima cosa

    1. Ciao FrancaRita!
      Come sono andate le analisi?
      Spero di cuore che tu stia bene e abbia risolto rapidamente.

      Essere soli a casa non è poi così malaccio se si sta bene con se stessi…non ti preoccupare per i tuoi figli che da quanto racconti ( e anche per via della meravigliosa mamma che hanno avuto) mi sembrano persone realizzate e indipendenti.

      Della guerra ho scelto di non parlare perchè non ho molto da dire.
      E’ così scioccante che possa esserne scoppiata ancora una e trovo tutto così folle da non riuscire a capacitarmi…se poi penso ai bambini mi strazio.

      Me la tengo stretta la mia vita tranquilla!

      Un abbraccio grande grande
      A presto

  2. Da quando sono qui in Valsugana non ho fatto neanche un dolce lievitato. Non importa che le crostate non ti vengano bene quando riesci a fare un lievitato così bello :-)!

    1. Grazie Oriana!
      Ma ormai è una questione di orgoglio e prima o poi la crostata mi dovrà venire!

      I lievitati mi piacciono, mi riescono ma il problema è che poi lievito anche io visto che a parte le camminate “salutiste” del week end l’attività sportiva non è molto presente nella mia vita.

      Però mi piace guardare le tue foto ( che splendore quelle che hai fatto al Ponte dell’Orco!) e vedere questo nuovo incredibile posto dove sei andata ad abitare.

      Ho letto che tornerai a Maiorca…fai buon viaggio e scatta tante foto.
      A presto

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