questo non è un libro per tutti.
in rete ho letto critiche asprissime sulla sua noiosità e pedanteria ma posso assicurarvi che non è vero niente.
è solo che Pejrone si è un po’ sovraesposto tra citazioni e televisione e in troppi hanno cominciato ad aspettarsi da lui cose diverse da quelle che sa veramente fare.
non è un romanzo e non è nemmeno un vero diario, non nel senso letterario del termine.
si tratta di appunti sulle sue esperienze con le piante e i fiori, ricordi di giardini visitati in passato, osservazioni sui mutamenti legati alle stagioni.
è un libro che la prima volta si legge tutto d’un fiato e poi si tiene lì, a portata di mano, per trovare un’ispirazione o un incoraggiamento.
è un libro bellissimo ma adatto solo a chi condivide già con l’autore la stessa passione per il giardino.
non sarà lui ad accendertela parlandoti di ortensie e glicini, devi averla già maturata per conto tuo e allora potrai davvero entrare in sintonia con la sua scrittura.
un merito che devo riconoscere ai miei genitori è che mi hanno sempre fatta vivere tra i fiori, tantissimi fiori.
però ai tempi m’importava davvero poco delle loro paturnie sull’andazzo delle azalee o delle camelie.
avevo altri interessi io, ero giovane e frivola.
ma tutto quel colore e quella bellezza in cui sono stata immersa devono in qualche modo essermi entrati sottopelle, trasformandosi in una esigenza.
in un altro bisogno primario.
io senza piante non so stare.
ho bisogno di seguire la loro vita passaggio dopo passaggio.
di scoprire le piccole esistenze che vi si svolgono.
di meravigliarmi per l’incanto e il profumo dei boccioli di primavera.
e soprattutto, e questo ha davvero dell’incredibile, io ho bisogno di prendermene cura.
suppongo che tutto questo sia solo il primo passo verso il mio totale declino.
verso un futuro da vecchia bislacca e sdolcinata.
non so cosa ne sia stato di quella giovane ragazza dal cuore ribelle e dalla testa piena di sogni ambiziosi e trasgressivi.
so solo che io, adesso, voglio diventare la nuova Gabriella Buccioli !
buon fine settimana !
♥
In effetti anch’io l’ho trovato un po’ noiosino, mentre dello stesso genere ho letto qualcosa di Pia Pera e mi è sembrato più coinvolgente….
Ma quanto sono belli i mici e la Zelda al sole della primavera… se fossi lì li mangerei di carezze!!!
Un bacio e buon weekend!!! <3 😉
mannò !! secondo me non eri nel momento giusto perchè a me è successo l’opposto, ovvero la Pia Pera non son riuscita a finirla che mi calavan sempre le palpebre, ma lo so che il suo è un bel libro, quindi me lo tengo lì pronto e aspetto che arrivi il momento giusto per leggerlo.
buon fine settimana anche a te,
qui oggi diluvia, quindi suppongo che staremo piacevolmente tappati in casa !
♥
Anch’io ho questo libro, ogni tanto lo riprendo e mi gusto qualche pagina.
Belle le tue immagini.
ciao
Grazie Paola e benvenuta !
Io, quel libro l’ho regalato tempo fa a mia sorella, che è l’esperta di fiori in famiglia. Lei è felice con le mani nella terra a piantare bulbi ed estirpare erbacce. Io adoro i fiori ma non sono così amorevole, non gli parlo e non mi precipito a metterli al riparo se sta arrivando la grandine. Però li osservo, li riconosco e ne sono affascinata. L’anno scorso in questo periodo ho telefonato ai Giardini del Casoncello per prendere appuntamento per una visita, tutto esaurito. Quest’anno ho prenotato in febbraio e a maggio conoscerò Gabriella Buccioli. Tu la conosci già? Hai già visto i suoi giardini? Bello il tuo post, ho inviato il link anche a mia sorella, l’esperta, le piacerà di sicuro.
no, purtroppo non sono ancora riuscita ad andare al Casoncello e la Buccioli la conosco soprattutto per le sue pubblicazioni e il suo sito. Sob.
non vedo l’ora di poter vedere i suoi giardini attraverso le tue fotografie e i tuoi racconti, nell’attesa di riuscire finalmente a prenotare una visita anche per me.
nemmeno io ero tanto amorevole fino a qualche anno fa, poi mi è scattata una sorta di innamoramento che ancora mi accompagna e che è passato anche attraverso un sacco di tue belle foto di fiori e passeggiate.
Io lo sto leggendo ora e lo trovo molto ispirato. Affatto noioso, quasi mistico per il suo modo di sentirsi “assieme” alle piante. Nello stesso universo. Grazie.