Abbiamo avuto un paio di giornatine coi fiocchi, passate a pellegrinare tra specialisti per umanoidi e veterinari pazienti.
ne siamo usciti abbastanza bene…non fosse per l’immane quantità di medicinali da sminuzzare, spalmare, frizionare e compagnia bella.
e comunque avere due cuccioli malati mi intristisce assai ( soprattutto perchè parlando di quello a quattro zampe il veterinario gli si è riferito chiamandolo “cane anziano” ).
mi piace molto prendermi cura degli altri ma preferisco farlo senza dover sottostare alle sterilissime prescrizioni del medico.
ora che la parte angosciante della situazione è stata messa alle spalle, posso dire che in fondo non va poi così male.
il fine settimana è stato caldo e piacevole.
Pesaro ci ha offerto la sessantesima edizione della festa dei fiori, dalla quale sono ritornata mediamente carica di vasi e vasetti.
in contemporanea: mostra di bonsai, mostra micologica e fiera degli sposi…cosa volere di più ?!
e siccome non posso sempre affondare i magoni nelle fette di torta ( tra l’altro vorrei fermarmi un attimo ad elogiare l’incredibile morbidezza e fragranza che l‘alzatina con coperchio ikea garantisce per giorni e giorni…un oggetto che tutti dovrebbero avere !)…
mi curo girovagando per la casa vuota e silenziosa del mattino, dove ognuno ha lasciato qualcosa di sè
e dove faccio il pieno di colori e passioni e musiche che accompagnano i miei figli in questa loro repentina fase di crescita e mi ricordano quanto è miracoloso e totalizzante assistere a tutto questo.
poi sull’onda dei miei turbamenti emotivi, ieri, mentre vagavo nel giardino cercando di dimenticare quanto può essere drammatico costringere un labrador reticente a fare il bagno disinfettante tutti i giorni, ho pensato che mi sarebbe stato utile perdermi in qualcosa di pratico e poetico.
pensando alle ghirlande spettacolari che sa creare lei ho messo mano agli alchechengi e mi son detta che chiudere un cerchio era proprio quello che faceva per me in quel momento.
evidentemente troppo ottimismo.
ora,
a parte che secondo me i miei sono alchechengi tarocchi perchè sembran fatti solo di foglie e per scovare tre lanternine in fila ho dovuto sacramentare giù per tutto il greppo.
a parte che lei parla di intrecciare come se fosse una cosa da niente e invece a me ‘sti quattro rami scappavan via da tutte le parti e quindi ho dovuto metter mano al fil di ferro.
a parte che probabilmente ci avevano anche pisciato i gatti.
fatto sta che quando ho finito il mio capolavoro stitico e sghimbescio mi sono resa conto che sul mio portone non ci stava bene affatto e quindi per fargli la foto ho dovuto pure piantare un chiodo nel muro perdendo così tutto il romanticismo del momento e l’estetica del caso.
e quindi forse non sono ancora pronta per chiudere i miei cerchi ma conservo intatto l’ottimismo e aspetto.
buona settimana !
♥
Ma dai …anche la tua è bella come quella di lei !!! Se tu non la vedi bella come quella di lei forse perché i gatti……..Troppo forte!!!. Quell’alzatina Ikea poi…..è ok !!!! Ma tutto è ok ……Ciao….
ciao Francarita,
no, ti assicuro che non è bella come la sua…ma ormai mi sono messa in testa di imparare e imparerò!
un abbraccio
♥
1. Impossibile, i gatti non pisciano sull’alchechengi, pisciano purtroppo sul portone di casa altrui, che al mattino quando ti alzi e ti avvicini all’ingresso capisci subito che visite hai avuto la notte.
2. Chissà perchè sono sempre le cose altrui quelle belle e fatte meglio, lo penso sempre anch’io, tant’è che ogni volta che pubblico un post, quando guardo l’anteprima mi dico sempre “che schifo”.
3. Visto che insisti con il ritenere la mia, migliore della tua (a me sembrano uguali, anzi tu l’hai arricchita con la buddleia che ci sta benissimo), ti spiego come ho lavorato.
Utilizzo sempre una base di rami che si intrecciano facilmente tra di loro come quelli delle viti, dell’ulivo, della vite americana o del salice. Una volta che la ghirlanda si è seccata butto tutto meno la base che conservo per fare altre ghirlande. Te ne puoi preparare di diverse misure, ogni volta che vai nel bosco portati a casa rami flissibili che poi ti possono servire.
Anch’io ho usato il fil di ferro, poco, ma puoi usare anche il filo di cotone, magari verde che si mimetizza bene.
Ho appoggiato il primo ramo alla base facendolo aderire bene e legandolo, poi ho tagliato la parte del gambo priva di alchechengi. Puoi anche tenere parte del gambo per ingrossare la ghirlanda e nella parte priva di alchechengi sovrapponi la punta di un nuovo ramo con i frutti di alchechengi e così via. Alla fine tagli le foglie che danno fastidio e avrai una ghirlanda più bilanciata.
I tuoi post sono veri racconti, ben scritti, divertenti, con molte fotografie. I miei sono pensieri striminziti e foto goffe che nonostante l’impegno non riesco a migliorare. Un abbraccio.
la buddleia ce l’ho messa più che altro per tappare i buchi…
ma ora seguirò il tuo consiglio e mi preparerò delle basi, chissà che le mie ghirlande non migliorino ?!
perchè poi devo confessarti che non è nemmeno la prima che faccio….ci avevo già provato un secolo fa ma era così orrida che davvero non ha meritato neanche una foto !
io adoro il tuo blog e le tue foto…non tentare di sminuirti ai miei occhi…per me sei sempre un guru !!
a presto
♥
sì, poretta…tra l’altro il veterinario non riesce proprio a capire cos’abbia, quindi stiamo facendo delle cure generiche sperando le siano d’aiuto.
e comunque, nonostante i malanni e i suoi quasi dieci anni d’età, la vivacità non le manca e continua a seminare il terrore puro nella sala d’attesa del dottore !
🙂